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Arco di Costantino Situato all'imbocco dell'antica Via Trionfale, dove erano tributati gli onori ai generali ed agli imperatori vittoriosi, l'Arco di Costantino (restaurato nel 1981-87) ha intorno il Colosseo, i resti della Domus Area neroniana, le vestigia del tempio di Venere e Roma, le quinte del Palatino. Questo straordinario arco, il più imponente e meglio conservato fra gli archi romani superstiti, sembra un unicum coerente con se stesso ma ad una osservazione più ravvicinata si può notare l'eterogeneità delle sue parti e delle singole componenti scultoree. Esso fu fatto costruire dal Senato e dal Popolo nel 315 d.C. per il decennale dell'imperatore e per celebrare la vittoria di Costantino su Massenzio a Ponte Milvio avvenuta tre anni prima; Costantino sosteneva di dovere la vittoria a una visione del Cristo. L'Arco venne formato utilizzando frammenti di edifici di età più antiche; in particolare i più bei rilievi furono presi da monumenti di età traianea ed adrianea illustrando le gesta di questi imperatori (alcuni studiosi sostengono che la sua origine risalga ad uno di quei periodi e che Costantino lo abbia soltanto modificato). Sono infatti anteriori a Costantino le statue di barbari collocate in alto, il grande fregio di battaglia diviso in quattro parti, i bellissimi bassorilievi dell'attico, i tondi con scene di caccia e di sacrifici a divinità, questi ultimi sicuramente dell'età di Adriano. Anche le colonne corinzie e la trabeazione hanno probabilmente un'origine lontana. Naturalmente non mancano parti in cui è raffigurato Costantino. E' mostrato mentre parla al popolo, o conquista una città. In queste si nota la differenza dello stile tardo antico rispetto al periodo d'oro tardo imperiale. Quest'arco, nella sua eterogeneità, è un esempio di una prassi frequente nel IV secolo, quella di spogliare antichi templi di statue e sculture e riutilizzare queste ultime per edificare nuovi monumenti. Ciò ha permesso cosi di far arrivare fino a noi opere che altrimenti sarebbero probabilmente andate distrutte. Nel Medioevo poi esso venne incorporato nelle fortificazioni dei Frangipane, venne restaurato nel sec. XVIII e liberato nel 1804. Ha tre fornici e con colonne libere in marmo numidico sui fronti, fu in parte decorato con rilievi e sculture di spoglio: le statue dei barbari prigionierisulla sommità delle colonne e il fregio sui lati dell'atticoe all'interno del fornice centrale sono traianei; i tondi sopra i fornici minori sono adrianei, i rilievi nell'attico ai lati dell'iscrizione sono aureliani. I rilievi creati all'epoca di Costantino presentano nelle figurazioni allegoriche un'impostazione classicista, stanca e disegnativa; quelli storici sono invece espressione del gusto stereometrico del tempo. |
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