Una lunga doccia in Olanda

L'allegra famiglia per il 2011 ha deciso di sgranchire le gambine lungo le strade dei Paesi Bassi, volgarmente detti "Olanda". Anche questa volta sarò breve, quindi cominciamo dal piano...

13 Roma (volo Alitalia* delle 6:20) - Amsterdam - Bunnik
14 bici: Bunnik - Amsterdam
15 bici: Amsterdam - Gouda
16 bici: Gouda - Dordrecht
17 bici: Dordrecht - Gorinchem
18 bici: Gorinchem - Bunnik
19 Bunnik - Amsterdam
20 Amsterdam (notte extra rispetto al viaggio in bici, Amstelzicht hotel)


*NOTA: ho trovato il volo Alitalia decisamente conveniente. Forse costava poco di più, ma l'alternativa era volare fino a Utrecht con un volo Ryan Air e fare il biglietto online si è rivelato follemente complicato. Poco tempo dopo, Ryan Air è stata multata per la scarsa chiarezza nella procedura che implicava troppi costi "nascosti"!

Di tutti, questo è stato il viaggio che più in fretta si è confuso nella mia testa. Una serie di difficoltà impreviste ci hanno impedito di goderne a fondo, al punto che ogni tappa ha richiesto uno sforzo mentale e fisico isolito: si sa che senza potersi rilassare... il tempo "vola"!
Già immediatamente dopo il rientro avevo mischiato i ricordi dei luoghi visitati, dei musei, dei percorsi.
Ad aiutarmi, per fortuna, ci sono le fotografie e il diario puntualmente redatto dal resto della ciurma!

Tante difficoltà erano inaspettate tanto più perché i primi due viaggi in bici, nella Foresta Nera e in Carinzia sono stati assai piacevoli.
E' vero che il maltempo ci ha flagellato e ha reso tutto complicato, ma altri fattori sono dipesi decisamente dall'organizzazione.
La prima sorpresa l'abbiamo avuta scoprendo che le distanze delle tappe erano più lunghe (non di poco) di quanto pubblicizzato e questo decisamente non ce l'aspettavamo.
La seconda riguarda la locazione degli alberghi, troppo lontani dai centri abitati, spesso vicino alle grandi arterie autostradali, e del cibo servito nei medesimi, con un paio di eccezioni che però nel complesso fanno poco testo.
Una parola in più va spesa, riguardo alla posizione degli alberghi.
In altri contesti è meno importante, al di là del fatto che la vista ovviamente non era un granché, bisogna considerare che il ciclista che ha pedalato per 60 chilometri non vede l'ora di fare una doccia e rilassarsi un po'. Se l'albergo non è nei pressi del centro, di tornare in città per una visita gli passa la voglia...

Ma veniamo al dunque...

Lasciato l'aeroporto di Amsterdam, siamo stati subito accolti dal clima non proprio clemente, che è peggiorato il giorno successivo, quando abbiamo preso le biciclette e ci siamo lanciati nella corsa... rinunciando quasi subito.
Infatti, da Bunnik siamo arrivati a Utrecht ma dentro la città c'erano vari lavori in corso che ci hanno fatto perdere la strada più di una volta (le deviazioni spesso non riportano i segnali per le piste ciclabili) e le mappe fornite, pur ottime per i tratti in campagna, erano insufficienti per le aree urbane. Abbiamo girato per almeno un'ora inzuppandoci come biscottini nel latte e alla fine siamo tornati alla stazione, che faceva parte delle tappe ma dove le segnalazioni erano terribilmente confuse e la viabilità... incomprensibile; in effetti, trattavasi di un enorme (letteralmente) cantiere in cui tutto stava cambiando! La scelta era tra arrivare tardissimo ad Amsterdam e prendere una polmonite oppure prendere il treno... abbiamo optato per quest'ultimo!


pioggia sulla piazza del Rijksmuseum / rain on the Rijksmuseum square
maltrattati dalla pioggia sulla piazza del Rijksmuseum

La nota positiva è che abbiamo potuto anticipare la visita al museo di Van Gogh e al Rijksmuseum, altrimenti, a conti fatti, a qualcosa avremmo dovuto rinunciare.

rifugiati in un caffe ad Amsterdam / inside a pleasant cafe in Amsterdam
rifugiati in un caffe ad Amsterdam

Mi scocciava però non avere visitato Utrecht decentemente... mi sarei rifatto qualche giorno dopo...

Il dì successivo, da Amsterdam a Gouda*, il percorso è stato decisamente più facile e il clima migliore, ma una tipa dell'albergo ha spento i nostri entusiasmi: il tempo avrebbe continuato a fare schifo: abbiamo avuto la fortuna di incontrare una stagione eccezionale. Ah, grazie!
*NOTA: Gouda si pronuncia "cauda", dove al posto della 'c' iniziale ci va una specie di raschio della voce, un po' come hanno le lingue spagnola ed ebraica (semmai avrò tempo, cercherò il corretto carattere fonetico).

Amsterdam: biciclette sopra il ponte su un canale / bikes on a channel bridge
Amsterdam: biciclette sopra il ponte su un canale

Windmill in Holland countryside / mulino nella campagna olandese
Mulino nella campagna olandese

Nella giornata successiva, a Gouda ce la siamo presa comoda: il clima ci ha risparmiato per un po', così abbiamo visitato la piazza principale e il mercatino della città che è decisamente, come si suol dire, "pittoresco". Soprattutto è il posto migliore per scegliere tra tante varietà di formaggio e altre specialità gastronomiche tra antichi palazzi ed edifici storici.

Alle prime raffiche di gocce dal cielo, siamo rimontati in sella e anche in questo caso abbiamo dovuto fare una deviazione "fantasiosa" causa lavori in corso, se non erro appena lasciata Gouda, comunque con un minimo d'orientamento ho trovato la strada che dovevamo seguire, nonostante fosse in aperta campagna. Già, perché in questo caso sono ottime le mappe ma i cartelli compaiono ogni 5-6 chilometri!

"Piatto forte" della giornata sono i mulini a vento della zona di Kinderdijk, sul nome della quale, peraltro, esistono diverse teorie. Una si rifà al fatto che, pare, il lavoro per la loro costruzione fosse stato eseguito anche da bambini. Un'altra al cognome di una famiglia locale e la terza a una leggenda secondo la quale, dopo una grande alluvione, gli abitanti in salvo sono stati raggiunti da una culla galleggiante che portava un bambino, tenuta in equilibrio da un gatto.
Comunque, se si vuole sapere qualcosa di più sul sistema di mulini e dighe che fa sopravvivere mezza nazione sotto il livello del mare, c'è una sala nella quale si proietta un interessante documentario (inglese / olandese).
Da non perdere la visita all'interno del mulino-museo, con la ricostruzione delle stanze in cui viveva e dormiva un'intera famiglia.
Ah, non ve l'ho detto? Pioveva...

Kinderdijk: a windmill / un mulino a vento
Kinderdijk: un mulino a vento

Kinderdijk: the windmills in a row / i mulini a vento in fila
Kinderdijk: ancora mulini a vento lungo la strada

A seguire, una lunga pedalata per le splendide campagne olandesi. Pioggia a parte, sembrava una giornata niente male, ed è finita nel peggiore dei modi.
L'hotel, infatti, era difficilissimo da raggiungere, in un posto di uno squallore deprimente sull'autostrada, e abbiamo sbagliato percorso un'infinità di volte. Durante la ricerca la pioggia si è via via intesificata bagnandoci le mappe, la testa, le gambe e il morale. Le indicazioni stradali erano buone ma quelle delle piste ciclabili ad un certo punto sono diventate insensate (proprio quando mancavano pochi chilometri), forse -ancora una volta- causa i lavori incontrati. Anche la gente del posto ci ha dato indicazioni assai confuse, spesso contraddittorie, mandandoci da una parte e poi facendoci tornare indietro. E' stato letteralmente impossibile arrivare fino a che una coppia, mossa a pietà, ha deciso di aiutarci guidandoci con l'auto fino all'hotel, quando le mie compagne di viaggio erano letteralmente preda di crisi isteriche. E non posso dar loro torto...
Di tutte, questa è stata la giornata peggiore.


Da Dordrecht a Gorinchem a spaventarmi era la pessima condizione del mio ginocchio che non ama accumulare decine di chilometri di lavoro, ma devo dire che la bellezza della giornata (non che la pioggia e il vento ci abbiano abbandonato, beninteso, solo sono stati assai clementi e abbiamo visto parecchie volte il sole) e delle visite ha fatto passare il problema in secondo piano.
Sul percorso c'è un parco nazionale ricchissimo di avifauna. Abbiamo anche incrociato due daini(?) oltre a un'infinità di mucche beatamente pascolanti. C'è un museo dedicato alla fauna e alle tradizioni legati all'area. Uno degli addetti ci ha cortesemente aperto in anticipo, inoltre ci ha raccontato di come suo padre avesse vissuto nella zona e lavorato da quando era giovanissimo, raccogliendo le canne in mezzo con l'acqua fino alle ginocchia, giorno dopo giorno, dodici ore al dì, con la domenica occupata da due(?!) lunghe messe... in pratica, senza mai riposare veramente. Sono storie che bisognerebbe sempre trovare il tempo di ascoltare.
Nell'area, spesso coperta dalle maree, i tedeschi arrivati durante la Seconda Guerra Mondiale non sapevano muoversi e così veniva usata per mettere le barche al sicuro dalla requisizione.
Da non dimenticare, ho trovato anche qui il modo di fare un bagno nell'acqua limpidissima... più tardi ho avuto il dubbio che fosse vietato. Mah.

Holland: bath in the lake, in the National Park / Olanda: bagno nel lago del parco nazionale
un bagno rinfrescante all'interno del parco nazionale. Ma era vietato? Boh!


Nei pressi di Gorinchem il ginocchio mi impediva praticamente di usare la gamba sinistra ma, complice la scelta di tagliare una manciata di chilometri (circa 6) per poter visitare la cittadina con più calma, siamo arrivati addirittura prima del previsto. Per quanto tardivo, abbiamo allegramente consumato il pranzo nella piazza principale e poi abbiamo visitato il piccolo ma simpatico museo locale.

Gorinchem: the main place / la piazza
Gorinchem: la piazza


L'ultimo giorno per cui era previsto pedalare, ho deciso di saltare subito sul treno per poter vedere Utrecht, ed è stata un'ottima idea!
E' veramente una città piacevole, elegante e tranquilla. Abbiamo visto la piazza principale, il museo delle Università e uno dei musei d'arte, nonché il particolarissimo museo degli organi musicali.

Utrecht: the bell tower / la torre campanaria
Utrecht: la torre campanaria


Utrecht: museum of musical instruments / museo degli organi musicali
Utrecht: una sala del museo degli organi musicali


Ho trovato un fantastico negozio di tè e splendide librerie.
Vorrei tornare a Utrecht e visitarla con più calma, speriamo che riesca a tenere fede all'impegno, ci credo poco...

Dinner in Bunnik / cena a Bunnik
cena a Bunnik


Un ultimo, ridicolo sforzo per arrivare a Bunnik e abbiamo lasciato i mezzi a due ruote.

La mattina successiva, il rapido ritorno ad Amsterdam ci ha permesso di visitare con calma la Dam Platz, la Casa di Anna Frank e di dedicarci a un minimo di shopping. La notte in più ci è servita per il Palazzo Reale e una bella visita tra i canali.


Conclusioni, lamentazioni e consigli rapidi...

  • ci sono una serie di ragioni per le quali, volendo fare un tour ciclistico, metterei l'Olanda all'ultimo posto (il confronto lo faccio con l'Austria e la Germania): è costosa senza essere -in termini di qualità- all'altezza dei prezzi, la collocazione degli alberghi è pessima, la presentazione pretenziosa dei piatti nei ristoranti cerca invano di coprirne la qualità medio-bassa, il servizio drammaticamente lento (due ore per mangiare, per un ciclista stanco, sono una pena impossibile) anche quando i ristoranti sono vuoti, le distanze non coincidono con quanto annunciato, il vento rende -anche in buone condizioni climatiche- alcune tappe troppo faticose per chi non è allenato. In un albergo, addirittura, non avevano da darci una coperta in più, gli asciugacapelli non sono mai in stanza e per la prima volta in vita mia ho anche trovato le pareti di una doccia macchiate di muffa nera... Potrei continuare ma direi che basta...
  • ad Amsterdam sono da non perdere: il Palazzo Reale, il Museo di Van Gogh e il Rijksmuseum. Particolare la casa di Anna Frank, comunque interessante perché realizzata in maniera intelligente: mi aspettavo una visita noiosetta ed invece ne valeva la pena. Purtroppo non ho visto lo Stedelijk Museum, probabilmente lo avrei apprezzato. Non so dire delle altre attrazioni
  • per accedere ai musei, comprate i biglietti online se potete: le code all'ingresso possono essere lunghe e solamente in questo modo potrete evitarle
  • i posti da vedere sono molti, spesso "piccoli" (ovvero meritano visite di mezz'ora-un'ora al massimo): scegliete in anticipo
  • le campagne sono splendide e non bisogna perderle, quindi, volendo evitare un tour in bicicletta, arrivati sul posto si prendano delle buone bici a nolo e si faccia qualche giro "fuori porta", contando di stare fuori tutto il giorno

Un saluto e alla prossima, dal vostro Ubi...


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