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Montessori

Maria Montessori nacque nel 1870 a Chiaravalle (Ancona) ma si trasferì a Roma all'età di cinque anni.
Fin dalla scuola primaria Maria Montessori mostrò un grande interesse per la matematica e le discipline scientifiche in genere, successivamente scelse di iscriversi all'istituto tecnico in quanto era una scuola che apriva la strada all'Università. In questa scelta giocarono un ruolo fondamentale i genitori ed in modo particolare la madre che la sostenne costantemente nel corso della sua intera formazione, che condusse la giovane alla fama internazionale.

Maria Montessori sulla vecchia banconota da mille lire
Maria Montessori sulla vecchia banconota da mille lir


Successivamente scelse di iscriversi alla Facoltà di Medicina dell'Università di Roma spinta da forti motivazioni di matrice sociale. Considerava infatti la figura del medico come un vero e proprio "sacerdote dell'umanità". In un primo momento la sua stessa famiglia non accolse di buon grado la sua scelta di studio universitario; nonostante un regio decreto del 1875 di fatto il buon costume impediva che una "ragazza per bene" frequentasse una università, sostanzialmente appannaggio degli uomini. Conseguì la laurea all'età di ventisei anni discutendo una tesi sul tema "Contributo clinico allo studio delle allucinazioni a contenuto antagonistico". Lo studio di detti casi venne condotto presso la clinica psichiatrica dell'Università di Roma.
Qui lavorò con Giuseppe Montesano, il quale, oltre ad essere un valido collaboratore nel campo strettamente professionale, fu compagno della Montessori nella vita sentimentale. Da quaesta relazione (finita nel 1902) nacque un figlio: Mario Montesano Montessori.
Il terzetto De Sanctis, Montessori, Montesano iniziò un nuovo studio su un argomento che stava cominciando ad interessare anche l'opinione pubblica: i bambini frenastenici: gli studi eseguiti nei manicomi con questi ultimi posero le basi per la didattica della Casa dei Bambini di San Lorenzo. Questi ultimi all'epoca erano considerati idioti e venivano spesso rinchiusi nei manicomi. È in questo periodo che la Montessori giunse alla conclusione che l'ambiente del manicomio non fosse adatto per migliorare la condizione di questi bambini.

Ancora a Roma procede con gli studi che la porteranno ad essere la più famosa pedagogista d'Italia (a livello internazionale). L'appuntamento col destino è nel quartiere San Lorenzo.
L'avvento della rivoluzione industriale produsse un fenomeno di emigrazione di massa dalla campagna alla città, i contadini lasciavano i suoi campi per divenire operai e sopportare lunghi ed estenuanti turni di lavoro. In quartieri popolari come San Lorenzo, le condizioni igienico-sanitarie divennero insopportabili e la prole degli operai, a lungo fuori casa e senza la presenza dei nonni o altri familiari, era abbandonata ed incostudita.
La nascita del rione di San Lorenzo risale al periodo tra il 1884 ed il 1888, all'epoca della grande febbre edilizia che interessò Roma subito dopo la sua proclamazione a capitale d’Italia ed à qui che Maria Montessori fonderà la prima Casa dei Bambini.

Nella nuova idea scolastica, i bambini hanno cura della manutenzione degli edifici in modo tale che il popolo acquisisca insieme al "sentimento della casa, quello della pulizia, che fa parte del sentimento estetico, educato anche dagli ornamenti naturali: piante numerose, rampicanti, vasi di fiori nei cortili".
Anche i genitori, in questo modo, acquisiscono "un grado più elevato di civiltà" oltre a risparmiare sulle spese di manutenzione; i risparmi sono re-investiti nella realizzazione della "Casa dei Bambini" riservata esclusivamente ai fanciulli del casamento che non hanno ancora l’età della scuola i quali, fino a quel momento, erano destinati a trascorrere la maggior parte del tempo in strada.
Veniva loro offerto, al contrario, un ambiente in cui potevano essere seguiti nello sviluppo psico-fisico dalla direttrice e dal medico in collaborazione con le madri.


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