In English, please!
Commedia in quattro atti
La Gazzetta 2000, Marzo 1-31


Il ritorno (demenziale)

Dopo vari mesi, prima volta in piscina. Il primo a notarmi è stato l'assistente bagnante. "E che c..." ha detto, vedendomi abbattuto sul bordo al termine di una traversata estenuante. Non avevo la forza di parlare, e non sarebbe servito: potevo emettere soltanto qualche mugolio sbiascicato, mentre l'energumeno mi trascinava lontano dalla vasca. Mi teneva per una protuberanza rossa e spugnosa sporgente dal mio palato rosso sangue, volgarmente detta "lingua".
Mi gettò senza pietà nel cesto bianco all'ingresso. Faticosamente ripresi il controllo delle braccia che mi servirono per trascinare la carcassa spossata fino alla vasca. "Un'altra volta?!" scattò l'uomo. "Volevo solo recuperare le mie cose". "Oh, mi perdoni, l'avevo scambiata per uno straccio"; trovai anche il fiato per ribattere: "No, guardi, sono un essere umano". "Sė, ora che la guardo bene mi rendo conto... lasci che l'aiuti".

Non ricordo come, montai in moto e partii a razzo, dato che il polso si era accasciato sull'acceleratore; ad un certo punto, udii chiaramente un rumore del tipo "stoc, stoc, stoc, stoc!". Stramaledii i bottoni della camicia che erano partiti senza un motivo; altrettanto presto, capii di essere fuori strada. Il rumore era prodotto dagli addominali che si erano sganciati dalla cassa toracica e ballavano tra i vestiti. Grazie a Dio, mi schiantai su di un'auto parcheggiata di fronte ad una sartoria. "La prego!" ululai disperato, "mi ricucisca!"
Il sarto fissò un attimo il corpo deviato e dissentė: "Mica sono un chirurgo" ma la mia insistenza lo vinse. Al termine del rattoppo allungò la mano: "Fanno centomila". "Ma che è matto?". "Centomila o tiro via il filo". Dovetti cedere, mio malgrado: "No, no, per carità"
Entrò un prete in quell'istante e il sarto: "Senta, avrebbe un po' di spirito?"
Per niente vergognandosi di quanto la battuta fosse trita e ritrita, quello rispose: "No, guardi, qui non basterebbe lo Spirito Santo". Tornai a casa in uno stato semi-comatoso, affamato e assetato, ma ancora vivo.

Fernando (uno strano tipo che aleggia per le sale di SRD-ISP) ha ragione: lo sport uccide -e fa vedere strane cose.


Il viaggio (curiosante)

Avete chiaro come, certe volte, in mezzo a perfetti sconosciuti ci si senta mostruosamente a proprio agio molto più che tra persone con le quali si è già stabilito un lieve rapporto? Ebbene, sono giunto alla conclusione che viaggiare fa questo effetto, ancor meglio se si dovrà parlare per tutto il tempo una lingua che non è propria, probabilmente perché questo contribuisce al desiderio di comunicare quello che si pensa, nonché di soddisfare una dose di curiosità nei riguardi degli interlocutori.

C'era un rappresentante del comune di Madrid, un uomo molto distinto ma incredibilmente affabile e simpatico, che parlava poco ma lo faceva con una gentilezza sovraumana. Straordinariamente distinta era anche una ragazza di Helsinky, dai modi quasi rigidi per quanto delicati e puntuali. L'altra finlandese, è piena di energia: al meeting, desiderava sempre aggiungere qualcosa dopo gli interventi degli altri. Avrei detto che somiglia moltissimo ad una italiana.

Inutile dire che ogni occasione era buona per placcare Joanas, il taciturno accompagnatore delle due che ha una conoscenza del VRML decisamente superiore alla mia. E' inevitale che tra tecnici si stabilisca un dialogo insopportabilmente tedioso per i non iniziati, ma questa volta c'era la scusa del meeting e nessuno poteva interrompere con quelle sudicie frasi del tipo: "Scusate?! Vorremmo partecipare anche noi...". Joanas ha un solo difetto: non essere donna, alché il mio interesse sarebbe stato totale.

L'uomo di Roma, comunque, era insuperabile riguardo la scarsezza di parole. L'idea che mi ha dato è quella di uno che conosce bene il suo lavoro e che, quasi quasi, nemmeno ci stava volentieri a parlarne con tutti. Comunque, ha ben difeso le sue posizioni. Degli altri non dico, per mancanza di tempo, ma affermo senza ombra di dubbio che hanno contribuito all'atmosfera che diverte perfino il mio capo (in genere indicato come "Il Barbuto Visionario"), il quale è riuscito a non uscire dai gangheri nemmeno una volta. Nemmeno quando ha scoperto che tutti erano venuti ad Ispra con una bella presentazione tramite slide e io avevo un discorso in testa, e basta. Inutile dire che le slide sono state completate nottetempo, anzi albatempo, prima dell'intervento. Ho deciso che bisogna fare sempre così per una ragione importante: il BV ama scrivere documentazione, quindi è facile inventare una scusa per ammollare a lui il lavoro in extremis. Il bello è che dopo ne esce soddisfatto.

L'albergo fronteggia il Lago Maggiore e abbiamo visitato la Rocca di Angera, mentre la mia testa vagava per ogni tipo di astrazione come ogni volta che viaggio, senza mai focalizzarsi su un pensiero preciso. O no, forse uno: che in un'altra situazione, avrei stretto rapporti tali, con queste persone, da poterle visitare in futuro nella loro terra, vederne le case, condividerne i cibi e i ritmi. La formalità della situazione mi ha un po' bloccato, ma non si può sempre avere tutto. Semmai, più avanti...


La classificazione (giudizievole)

E` ora di dare qualche premio, potete anche considerarla pubblicità non a fini di lucro. Nei miei ultimi 12 mesi, dove il numero è un concetto assai relativo, ho gradito senza riserve:
Categoria Secondo classificato Note Primo classificato Note
libri La Buona Terra di Pearl Buck Il Primo Paradiso di David Attenbourgh
film Elizabeth Matrix ...peccato il finale...
fumetti Julia Bonelli ed. The Invisibles DC Vertigo Visions
siti Web il sito di Cthulhu un must Freshmeat per tecnici
St. Michael gold introvabile in Italia Taj Mahal ...idem


Potete finalmente visitare il sito di Cthulhu grazie alla magia oscura del DNS, ora che le pagine si sono rimaterializzate nella mia Sparc. E mi raccomando, navigatelo tutto: troverete dei resoconti decisamente affascinanti sulla vita in SRD-ISP prima del grande terremoto che ci ha decimati, pardon, cinquinati. L'area di interesse nel sito è "La Ditta"


Il ritornello (sdolcinato)

Cari lettori, devo dirlo: è stato un bel mese. Un abbraccione a tutti quelli che hanno collaborato a darmi soddisfazione, che abbiano problemi o meno, che siano integri o malati, allegri o tristi, ricchi o poveri.

Il lavoro va bene. Si dice che potrei guadagnare di più ma sapete bene che non è una priorità (una secondità?), e soprattutto ho imparato un mucchio di cose il che mi fa allegro in modo esagerato. La sala sistemista è stata vuota per quasi un mese e ciò mi ha dato un certo fastidio -un omaggio agli spostati, nel senso che si sono spostati altrove, tanto li rivedrò nei posti di cui non possono fare a meno: le pizzerie-, per fortuna ho avuto modo di farmi il tè come al solito, nonostante il carico di compiti.

Articoli ne scrivo pochi, ma ho un paio di nuove piste da seguire. Voi che fate? Ci state dando sotto?
Per il resto, come già sa chi ha sorbito i miei deliri in separata sede, ho sempre una maledetta fretta, perché se potessi scriverei, dipingerei, fotograferei, viaggerei, imparerei anche a lavorare la creta e soprattutto dipingere i ciottoli di fiume con gli smalti, idea che mi si è piantata in testa qualche tempo fa e che non sembra darmi pace. Una volta che avrò cominciato, se non altro, la mia totale incapacità di tirare una riga dritta (figuriamoci fare bei disegni) mi rattristerà per l'ennesima volta e mollerò la nuova fissazione. Non possiamo mica essere tutti Leonardo, no?

Estendo l'abbraccione ai lontanissimi, che più passa il tempo e più sembrano numerosi, nella mia sporca vitaccia.

            Ubi


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