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In ritardo, come al solito

La Gazzetta 1999, Ottobre 1-15

"Come al solito!" e "pasticcione" sono parole che sento spesso da Giulia. Quando vedo i bambini mi rendo conto del fatto che noi, alla loro età e in confronto, eravamo dei poveri mentecatti. Ora che ci penso, almeno fino ai diciotto anni sono stato un povero mentecatto e le uniche cose buone che avevo erano i voti a scuola e il mio ZX Spectrum. Molto meglio di un Commodore 64, senza dubbio. Non mi dispiacerebbe tornare indietro e rivivere lo stesso periodo senza essere un mentecatto, ma credo che le regole del gioco non lo prevedano... Questo per introdurre il tema di oggi: il lavoro uccide? Non potevo capirlo prima, invece di fare il mentecatto?

Insomma, nell'arco di pochi giorni mi ritrovo ad essere capo progetto di due-tre progetti senza chiamarmi capo progetto, in altri termini mi becco solo le fregature e nessun titolo onorario. Mi devo mettere spesso camicia e cravatta, e ho il vago sospetto che le camicie di viscosa con i disegni psichedelici che compro usate a mille lire non vadano bene. A proposito, il mio primo sentito ringraziamento va a tutti quelli che negli anni '60 e successivi hanno fatto finta di avere qualcosa di buono da dire e che poi hanno svenduto le camicie a prezzi ridicoli (o le hanno infilate nelle buste fuori casa). Non cominciamo con le solite polemiche: per me, gli anni Sessanta e Settanta sono stati fondamentali, anche se non c'ero, e non rinuncerei per nulla a molte cose che ci hanno regalato. Ma non mi venissero a dire che la maggior parte di quelli che si "agitavano" credevano davvero in quanto fatto. Li vedo, ora.

Una cosa bella di ottobre e settembre è il fatto di rivedere molta gente, diciamo il contrappeso alle fregature di cui sopra. Passo una certa parte del mio tempo a fantasticare sulla quantità di persone con cui vorrei organizzare serate, ma tanto non ce n'è per mettere in pratica la cosa. Una buona notizia che per chi ama l'Inghilterra e derivati come me, e che sfocerà sicuramente in un paio d'ore davanti alla TV a casa mia, è che saranno presto disponibili i DVD di Blackadder (molto meglio di Mr. Bean, sempre di Rowan Atkinson ma uscito prima) e di Doctor Who. Ora, l'esperienza degli anziani ha un certo peso. Molti giovinastri in circolazione non hanno nemmeno mai sentito parlare di Doctor Who, il che spiega la loro mancanza di classe. Ma anche le nuove generazioni hanno una possibilità, almeno finché -se non altro- Gundam potrebbe tornare in Italia.

Una menzione speciale va senza dubbio ad Antonluigi Maccagno, che mi ha fatto rotolare dalle risate per un'intera cena pochi giorni fa. Se qualcuno vi dice che "alla festa viene pure un certo Antonluigi" e questo Antonluigi giocava a Dungeons & Dragons con un cavallo chiamato Pierastolfo, allora vi consiglio di non mancare.

Direi di aver detto abbastanza -ho detto anche una cacofonia- e noto ancora una volta l'uso improprio del verbo "dire" in riferimento ad un testo scritto. E allora? Qui mica siamo a scuola. Mi dà comunque un certo fastidio, proverò a non cascarci ancora. Alla prossima!


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