La montagna incantata
Thomas Mann
letto nel 2011
Non è un libro che piace a tutti, lo so.
Da parte mia, trovo che sia al contempo una bel romanzo di formazione ma anche a suo modo misterioso.
Cosa accade, veramente, al protagonista, nel Sanatorio Berghof? La sua esistenza viene sospesa, incosciente, in un
enclave fuori dal mondo? O si avvicina all'autentica natura dell'uomo?
I temi dell'amore, la vita e la morte sottendono le vicende apparentemente di poco conto che si svolgono
attorno al protagonista, lasciando a noi lettori ulteriori riflessioni.
Il pittore che visse due volte
Chris Paling
Newton Compton, letto nel 2012
Si fa leggere rapidamente, questo thriller alquanto costellato di parti poco chiare
o quantomeno poco credibili. Evitarne la lettura non è un crimine.
Il ritorno alla brughiera
Thomas Hardy
collana "Ottocento" de "La Repubblica". Letto nel 2012
Drammone ottocentesco, e anche questo... probabilmente non è un libro per tutti.
Classico nel suo genere, forse non eccelle in senso assoluto, ha tuttavia qualcosa in più,
un'ambientazione evocativa e scarna che trionfa nei primi due capitoli, dedicati alla brughiera.
Se proprio non siete allergici all'Ottocento, leggetelo!
Se lo siete, consiglio comunque di godere con calma del primo capitolo.
(estratto dal mio quadernino) "la brughiera è un cosmo a sé, lo scenario immutabile
e malinconico nel quale la figura umana evidenzia le sue miserie, meschinità, debolezze,
intrighi che affondano come minuzie nel grandioso, immortale scenario della natura."
Nota: stendo un velo pietoso sugli errori, anche ortografici, dell'edizione, che però è parte di una collana
con titoli importanti e magari dimenticati.
Ragione e sentimento
Jane Austen
letto nel luglio 2012, più o meno
Penso che mettersi a dire qualcosa sulla Austen sia quantomeno superfluo.
Comunque, trovo che nei suoi libri vi sia molto (inclusa una velata, forse fiacca, forma di denuncia sociale della condizione femminile)
ma manchi anche molto, in ogni caso si tratta di un'osservazione
che tanti altri hanno fatto prima di me e con ben altra competenza.
Se non siete amanti del genere ma volete davvero godervi qualcosa della Austen
(le Austeniane probabilmente mi odieranno per il fatto che suggerisco una pellicola in vece del testo),
punterei alla splendida serie per la TV della BBC, in sei puntate, assolutamente imperdibile in inglese, di un altro
romanzo della medesima autrice: Orgoglio e Pregiudizio (Pride and Prejudice). Vi recitano
Colin Firth e Jennifer Ehle, entrambi inarrivabili!
Il capro espiatorio
August Strindberg
Narra le vicende di un uomo sfortunato e sostanzialmente emarginato, in un villaggetto
di scarsa importanza, dove la cattiveria e l'ipocrisia degli abitanti si riversano sul malcapitato.
Leggendolo mi è venuto il sospetto che Strindberg vi abbia messo molto di una sua aspra amarezza, e
la biografia dell'autore me l'ha confermato.
Tuttavia, come sa fare un grande autore, egli non si è lasciato trascinare dalla rabbia ma ha bensì composto
un lavoro che trovo sia un modello per chi vuol scrivere, per via del ritmo dato ai dialoghi e all'analisi
dei pensieri e delle ragioni dei personaggi (si, lo so, la frase classica è "l'analisi psicologica dei personaggi").
Consigliato, breve.
Un briciolo di fortuna
Joseph Conrad
letto 2012
In alcuni momenti affascinante, bello è -per esempio- il ritratto della protagonista femminile,
nel complesso si tratta di un buon racconto lungo ma niente di eccezionale, che narra di un giovano capitano
al suo primo comando e che viene coinvolto in una vicenda (anche) sentimentale. Mi fermo qui, non vorrei
dire troppo.
Milioni di milioni
Marco Mavaldi
letto nel febbraio del 2013
Divertente giallo ambientato in Toscana: scorrevole, moderno, non eccelso ma molto godibile.
Il tempo è un bastardo
Jennifer Egan
letto nel febbraio-marzo del 2013
Una delle mie "mezze delusioni americane" (nel libro dico "un'altra", quindi ero probabilmente reduce da
un altro scritto made in the USA poco convincente): "Il tempo è un bastardo" risulta sì interessante,
come devo dire sono quasi sempre i romanzi a stelle e strisce, in questo caso per l'intreccio di diverse
vite in un ambiente pieno di droga, denaro e musica, ma in ultima analisi non centra il bersaglio e non
produce alcuna empatia verso i personaggi.
Acciaio
Silvia Avallone
letto nel 2013, in aprile
Personaggi forti e un'ambientazione dura ma realistica connotano questo bel
libro della Avallone, che ha ottenuto un meritato successo.
Forse eccessivo e poco credibile in alcuni punti? Non so, mi resta il dubbio; l'unica pecca
certa è nei dialoghi: sono troppo puliti, poco realistici e di conseguenza stonano con l'ambientazione.
In ogni caso, da leggere!
Dov'eri, Adamo?
Heinrich Böll
letto nel 2013
Interessante epilogo dei vinti, ovvero i tedeschi stanchi e sconfortati,
disillusi da una guerra che qui sembrano aver combattuto come se non fosse cosa loro.
Questo e altri lavori prodotti in Germania mi hanno trasmesso un senso curioso, davvero indefinibile
del modo in cui gli abitanti del paese del Reich hanno sentito e vissuto un periodo storico vergognoso
quanto straordinario, per tale ragione consiglierei di leggerne un paio e farsi una propria idea.
Ero quasi tentato di dargli un "ottimo" e fregiarlo di un bel sole luminoso, ma in effetti... no, manca qualcosa.
Il senso di Smilla per la neve
Peter Høeg
letto nel 2013-2014
Questo è un libro che mi ha davvero sconcertato, mettendo insieme il meglio e il peggio della letteratura!
Cominciamo dal peggio: trovo il finale assurdo, poco credibile, nonché confuso. Vero è che Høeg ha una scrittura
a volte ostica, e probabilmente, sapendolo prima, avrei affrontato il romanzo in maniera differente, ma
avere così tanta difficoltà nel finale non può che minare la godibilità di un libro.
In realtà ho avuto anche il dubbio che nella traduzione qualcosa sia andato perso.
Passiamo al meglio: si tratta di un thriller, sì, ma c'è qualcosa di più.
Un elemento minore ma interessante è la denuncia di certi lati oscuri della società svedese che si preferisce,
evidentemente, dimenticare, espressa con toni sordi ma chiari.
A trionfare, invece, è il mondo spoglio e misterioso dei ghiacci, della neve, dell'acqua che cristallizza in
mille forme diverse. Un mondo che sembra avere regole tutte sue, e perfino nomi che riportano un'infinità di
sfumature proprie di quell'ambiente; i personaggi duri ed estremi del testo narrano una vicenda fosca
muovendovisi secondo ragole per noi insolite.
Insomma, non fosse stato per lo scivolone finale, non avrei saputo trovarvi difetti.
Il padiglione d'oro
Yukio Mishima
letto nel 2013, all'Isola d'Elba!
Mizoguchi è un giovane brutto (o così lui stesso si ritiene) e balbuziente, ma
soprattutto paradossale. Pur esprimendosi con termini di chiara
sensibilità, si convince di essere del tutto incapace di sentimenti e
sviluppa un disprezzo profondo nei confronti degli uomini e ancor
più verso la bellezza, imponendosi quasi di divenire perfido e di compiere
malefatte, fino a un gesto estremamente esecrabile e pericoloso.
È un libro che fa riflettere ma ammetto i miei limiti, sebbene molti temi traspaiano,
lascio al lettore di trarre le proprie conclusioni. Penso ci sia molto
di più di quanto ho percepito e probabilmente dovrei conoscere meglio il contesto
per comprenderlo a fondo.
Raccontare, resistere
Luis Sepúlveda
letto nel 2013-2014
Luis Sepúlveda (nome completo: Luis Sepúlveda Calfucura) ci regala interessanti riflessioni
incentrate sul delicato rapporto politica-letteratura-scrittore.
Parla della propria storia ma soprattutto delle proprie convinzioni, della sinistra e della
sua evoluzione.
Non male.
Il grande amico ("Il grande Meaulnes")
Alain Fournier
letto nel 2013
Dopo aver letto questo romanzo di formazione, appuntai:
non so se sia un 'classico' o meno, ne ha tutta l'aria,
"sa" d'altri tempi ed è ricco di nostalgia, di fraintesi, di possibilità guastate
dall'intemperanza della gioventù.
A volte un po' poco credibile, non so, ma ha anche qualcosa della favola nella magia,
perfettamente resa, delle prime scoperte.
In effetti, in molti ne sono rimasti ammaliati, consigliatissimo!
A view from a hill
Montagne Rhodes James
letto nel 2014, horror
Semplice racconto dell'orrore "alla vecchia maniera", non eccelso ma breve e godibile.
L'ultima crociata
Arrigo Petacco
saggio storico, letto nel 2014
Vale sempre la pena di ricordarsi che viviamo un'epoca felice nella zona di mondo in cui ci troviamo!
A parte questo, il libro è molto interessante, pur peccando in alcune opinioni che trovo poco felici (ma forse anche la mia
è un'opinione), costituisce decisamente una valida lettura.
Gustosi anche gli aneddoti.
Lo straniero
Albert Camus
letto nel 2014, narrativa, racconto
Non mi ha fatto impazzire, ma entriamo qui in un genere che va assolutamente contestualizzato e analizzato.
ATTENZIONE: SPOILER!!!
Riporto qui il commento completo che avevo riportato sul PC.
Considerate sempre che non sono un letterato, di scempiaggini potrei scriverne a pioggia!