La luna è tramontata
John Steinbeck
narrativa a sfondo storico, letto nel 2018
Narra degli avvenimenti (non credo siano basati su una storia vera) di una località occupata durante la guerra, delle
reazioni della comunità agli avvenimenti.
Semplice nella scrittura, gradevole, ricco di spunti, non male.
Nonostante la brevità, che difficilmente consente quel respiro profondo del romanzo,
ha i suoi punti di forza.
Il medaglione
Andrea Camilleri
poliziesco, ed. Il SOLE 24 ORE, letto nel 2018
Simpatico raccontino ambientato in un paesello del Sud, gradevole, a malapena definibile "poliziesco".
La famiglia Perlmutter
Panaït Istrati, Josué Jéhouda
drammatico a sfondo storico, letto nel 2018
È un libro per me molto difficile da giudicare. Dal punto di vista strettamente narrativo non l'ho gradito molto,
probabilmente per via di uno stile alquanto desueto e nei modi e nei ritmi, inoltre ho la netta impressione
che serva una certa cultura sulla religione ebraica e le sue diverse "ramificazioni" per coglierne le sfumature.
Insomma, una lettura interessante ma non del tutto convincente, non saprei tuttavia dire quanto dipenda dai miei limiti.
Colore - una biografia
Philip Ball
BUR, letto nel 2019
Affascinante saggio sulla storia della chimica del colore. La pittura mi piace
e consiglierei questo testo a chi condivide con me questa passione.
Devo dire, tuttavia, che risulta abbastanza confuso nell'organizzazione, a volte ripetitivo,
altre forse ambiguo. Essendo sostanzialmente un saggio, questi aspetti sono importanti,
per cui una nuova edizione, ben rivista, sarebbe auspicabile, oppure ci si potrebbe indirizzare
a un altro testo sui colori; non so per quale ragione, ma tra il 2017 e il 2019 ne ho visti comparire
una quantità significativa nelle librerie, per cui la scelta è, al momento, piuttosto vasta.
La strana morte del signor Benson
S. S. Van Dine
Mondadori / De Agostini - i maestri del giallo
La mia totale ignoranza sul mondo del giallo (e del poliziesco) deve essere colmata! Mi capitano tra le mani
alcuni "classici" e quindi mi accingo a introdurmi (dopo un primo "Sherlock Holmes", in realtà) in questo
vasto mondo, da visitatore di passaggio ma col
secondo fine di comprendere che tipo di meccanismi regolano il genere, al quale dovrebbe appartenere,
parzialmente, anche il mio primo libro. E così il primo investigatore che incontro è Philo Vance,
eccentrico soprattutto nei metodi.
Non mi ha fatto impazzire ma l'ho trovato (contestualizzando relativamente all'anzianità del testo) originale
e valido, quindi mi sento soddisfatto.
Qui, 87° distretto
Ed McBain
poliziesco
Volevo, come accennato, leggere qualcosa del genere, nelle sue diverse accezioni.
Se vogliamo, la trilogia dei robot di Asimov, che lessi da giovane, vi può rientrare, molto di recente
ho letto "La camera scarlatta" e il giallo dalla psicologia raffinata di Van Dine.
Passo quindi a un poliziesco "per duri", anche questo, pare, nel novero dei classici. I dialoghi
sono secchi, il ritmo veloce. Piacevole, si fa leggere. Thumbs up!
Preparativi per la prossima vita
Atticus Lish
La biblioteca di Repubblica, letto nel 2019
È un romanzo duro e spietato, solo apparentemente semplice. Riporto parte delle mie note cartacee (che sono
molto più ricche di quanto riporto in questa pagina):
il mondo dei personaggi di questo libro è quasi privo di storia, non esistono per loro nemmeno progettualità
né futuro: vivono in un eterno presente squallido e sporco (letteralmente, l'autore si sofferma spesso su chi
si lecca le unghie, sui rifiuti, sulla sporcizia). Bevono e mangiano schifezze, si fanno strada in una folla
colorata e densa, ma questo non significa che sia vivace. [...]
Una visione ossessiva, forse eccessiva ma plausibile di New York, che cerca di gettare uno sguardo sui fragili
di una società spersonalizzata. Stile particolarissimo, non ripetibile.
La sovrabbondanza a volte affatica il lettore, ma trovo sia funzionale al tema. Consigliato.
Stoner
John Williams
Fazi ed., letto nel 2019
Per me non facile da giudicare. Estremamente semplice e lineare, ben scritto, enuclea una vita
o forse il paradigma di una vita senza indugiare in dettagli secondari. Stoner è un personaggio
a tratti ambiguo ma stoicamente deciso a difendere i propri principi; per certi versi un uomo
come ognuno di noi, per altri come nessuno. Ribadisco, non so giudicare il libro secondo parametri oggettivi,
ma non nego di aver amato questo personaggio e il suo desiderio puro di conoscenza; in
definitiva, sono ben contento di averne letto la storia.
Ci sono buoni libri che ti gratificano di aromi mentre li leggi, altri che lasciano a lungo un sapore
dolce e malinconico dopo averli letti. Stoner è del secondo tipo.
I pittori cubisti
Guillaume Apollinaire
saggistica, letto nel 2018
Deludente e confuso, sospetto anche a causa di una traduzione inadeguata. In ogni caso,
dal noto cantore della pittura "moderna" mi aspettavo assai di più che una specie di elenco
di artisti, ciascuno giudicato in maniera né interessante né approfondita.
I nomadi dell'infinito
Paul Anderson
classici della fantascienza Urania, letto nel 2019
È fantascienza ma in questo caso senza grandi pretese (non me ne vogliano i patiti del genere).
Vien voglia di vedere come va a finire quindi si fa leggere. Consigliabile ma si può vivere anche senza!
La congiura dei loquaci
Gaetano Savatteri
racconto lungo, quasi un saggio
Interessante ma un po' spento, quasi un saggio, ispirato a una triste vicenda di mafia
consumatasi in terre povere del Sud d'Italia. Nulla di speciale; purtroppo è il terzo libro
di seguito che non mi appassiona (pur non essendo un cattivo libro, assolutamente), spero di cambiare rotta!
Va', metti una sentinella
Nelle Harper Lee
Feltrinelli, letto nel 2019, in agosto
Non avendo letto il celeberrimo "Il buio oltre la siepe" (della stessa autrice) non posso permettermi un
confronto approfondito;
non ricordo bene nemmeno il film, ma certamente emergono prepotentemente gli stessi temi, quello
del razzismo e quello della legge. È stato pubblicato poco prima della morte della Lee, e rappresenta,
nella mia umile opinione, il tentativo ben riuscito di gettare una luce leggermente diversa,
obliqua oserei dire, sulla realtà del Sud USA e dei rapporti tra bianchi e neri e sulle sue
complesse sfumature, e su alcune questioni la cui sottigliezza tenderebbe a sfuggire senza le dovute
indicazioni della scrittrice. Forse in questo poteva essere ancora più acuta, ma trattandosi di un romanzo
la "dose" è probabilmente quella giusta.
Nostalgico e commovente è il ritratto della gioventù della protagonista, presumibilmente venato di
tratti autobiografici.
Trovo diverse paginette di appunti che potrei riportare ma preferisco fermarmi qui,
il resto lo scoprirete leggendo questo romanzo che consiglio! Riporto solamente quanto ho
diligentemente incorniciato:
[...] rivolge un complesso atto d'accusa alla comunità, ai forti
ma anche ai deboli, da un punto di vista riflessivo e non banale
Alla baia e altri racconti
Katherine Mansfield
IL SOLE 24 ORE, letto nel 2019
Sono un amante della Woolf e la vicinanza con la Mansfield è palpabile. La stessa Virginia Woolf,
dopo la morte dell'amica-autrice, scrisse: "E adesso perché scrivere, se Katherine non potrà leggerlo?".
I racconti del volumetto trattano di piccole cose e grandi temi con sensibilità e
forte spirito evocativo. Il senso di ineluttabilità, i sentimenti densi di malinconia sono l'anima dei
testi che si adattano perfettamente ai miei gusti.
Consiglio quindi il libricino, sì, ma va considerate la mia innata predilezione per
queste atmosfere se volete applicare una giusta tara!
I quasi adatti
Peter Høeg
romanzo, 1992, letto tra set e ott 2019
Noto con piacere che, dopo una certa preponderanza di autori statunitensi nelle
mie letture, riesco a spaziare e con felici risultati.
Per certi versi mi ricorda "Non lasciarmi" (2005) di Kazuo Ishiguro, nello stile e nel modo di trattare il tema.
Memore di "Il senso di Smilla per la neve", ho affrontato con calma questo romanzo perché il modo di scrivere di
Høeg non ammette una lettura veloce, si direbbe quasi che lo stile sia tormentato quanto le figure dei suoi romanzi.
A volte è oggettivamente difficile capire il senso di alcune frasi. Ciononostante, mentre nel finale di Smilla
si perde davvero un po' il filo ma più che altro la situazione si fa a mio avviso incongruente, qui la coerenza è ben mantenuta.
È un bel libro, duro, fa riflettere; l'autore vi descrive infanzia e gioventù di un personaggio con problemi psichici,
la visione in prima persona è quindi distorta attraverso un punto di vista molto inusuale.
Mi chiedo quanto questo punti di vista sia realistico, ma non ho gli strumenti per valutare a fondo questo aspetto.
Consigliato.
Infinite Jest
David Foster Wallace
finito nel marzo 2020
È un libro davvero lungo e complesso e ci sarebbe molto da dire, la letteratura targata USA non finisce mai di stupirmi.
Questo "romanzo"(?), nell'ambito della parabola della letteratura americana, mantiene la tendenza verso l'ossessione, saldamente evidente
già nella splendida trilogia di Auster e poi evolutasi in forme diverse e a volte estreme, e molti altri temi.
Dico subito che non mi sento di consigliarlo semplicemente perché dubito possa piacere a tutti,
nonostante sia originalissimo e abbia tratti particolari anche nello stile, inoltre, per quanto grande sia il credito vantato da Wallace,
considerato probabilmente il massimo autore americano del momento, nel mio umile piccolo non mi ha convinto appieno: anzitutto,
quelle che vengono considerate trovate divertenti mi hanno lasciato piuttosto indifferente, inoltre mi sento che questa volta,
quantitativamente, si è veramente esagerato; a tratti ho l'impressione che alcune idee dell'autore si siano materializzate
in lunghi monologhi dei personaggi semplicemente perché voleva esprimerle a tutti i costi; in altri l'eccesso ha di troppo superato la misura
del necessario.
In ogni caso, di questo grande intreccio di storie di dipendenze, disfunzioni familiari e personali, fantapolitica e anche violenza,
non posso non segnalare l'attenzione geniale, metodica e puntuale per gli aspetti sensoriali, soprattutto tattili, che permeano il
testo, con risultati inarrivati.
Lascio al lettore di scoprire gli altri numerosi aspetti del volume che potrà piacere o non piacere ma è senza dubbio di estremo
interesse e che probabilmente non può mancare nel carnet negli appassionati di letteratura americana.
A sangue freddo
Truman Capote
poliziesco/saggio, finito nell'aprile del 2020
Capote narra, con tono asciutto e quasi giornalistico (a quanto pare, diversamente dal normale approccio di questo autore,
ma io non ho letto altro di suo), di un crimine e delle relative indagini nella provincia americana.
I fatti sono realmente accaduti, il resoconto datone è fedele, sono pochi i tocchi con i quali Capote tratteggia
una società lasciando molto alla fantasia del lettore ma impostando un confine veritiero che la trattenga in una
corretta interpretazione degli eventi.
A mio avviso, il giusto ritmo, una certa "umiltà" e il sapiente ordine della narrazione ne fanno un capolavoro.
La luna e i falò
Cesare Pavese
biblioteca di Repubblica, narrativa, romanzo breve, finito di leggere il 30 maggio 2020
Alternando distacco e nostalgia, narra del ritorno del protagonista nelle terre in cui nacque
poverissimo, e che sono state duramente colpite dalla Seconda Guerra Mondiale.
Il tratto autobiografico si percepisce chiaramente; breve e bello.
The bookseller of Kabul (in inglese)
Åsne Seierstad
interrotto nell'agosto del 2020
L'autrice ha vissuto a lungo con una famiglia afgana, il cui padre è un libraio capace e relativamente benestante, tra Kabul e
regioni limitrofe.
Ne racconta le vicende e mette il dito nella piaga della sottomissione della donna ma esplora anche altri aspetti di quella parte di mondo.
Per quanto interessante, l'ho trovato didascalico e lezioso e poco capace di suscitare emozioni,
al punto d'averne interrotto la lettura a pag. 71, dato che sembrava ormai ridursi a una successione di vicende familiari.
Il libro è stato un successo, io lo sconsiglio ma evidentemente vado contro l'opinione dei più!
Zona disagio
Jonathan Franzen
Einaudi, autobiografico
Nulla a che vedere con quella sottile inquietudine che pervade l'ottimo e "più letterario" libro
Le correzioni (dello stesso autore). Franzen riporta,
in Zona disagio, diversi ricordi, principalmente di gioventù, che ne
svelano il carattere timido e fragile. Sono poche le occasioni felici nel testo, qualche momento di sincera
ironia ma niente di più.
Utile per chi, come me, voglia accedere al background dell'autore. Altrimenti... bah!?
Il clamore a casa nostra
Benjamin Taylor
autobiografico, letto nel 2020
Avendo sentito parlare di Benjamin Taylor, o più probabilmente avendone letto, ma non so in che occasione,
sapendo che si tratta di un intellettuale di rilievo, quando questo libercolo mi è capitato per le mani
mi sono incuriosito.
Non eccitante, se vogliamo come Zona disagio" appena letto, ma più scorrevole e piacevole,
quindi merita un giudizio migliore.
Interessante il motivo politico che spesso scorre come un fiume silenzioso in questi autori americani, per
affiorare di quando in quanto in chiaro nel testo.
I Guermantes
Marcel Proust
finito nell'ottobre del 2020
Continua la seconda lettura dell'opera di Marcel Proust. Direte: ma perché due volte? E proprio quel "mattone"?
In realtà la prima volta fu vergognosamente frettolosa, e comunque trovai d'interesse il primo volume (in particolare,
Un amore di Swann) e l'ultimo, poco gli altri, ma ho rivalutato questo secondo tomo.
Proust è un autore a sé, per quello rappresenta. È letteralmente monumentale ma questo non significa né che sia
perfetto né che tutti debbano leggerlo, sono anzi convinto del contrario.
Sono soprattutto convinto che il suo valore intrinseco appartenga al complesso dell'opera e non ai singoli volumi e
che, contrariamente a voci auterevoli, la Recherche vada letta tutto o quasi tutta:
leggerne solamente una parte avrebbe poco senso e toglierebbe molto alla sua struttura e anche alle emozioni che può
suscitare, a tratti. Inoltre i riferimenti a episodi precedenti sono parte della trama e del tessuto di ricordi e
rimandi che caratterizzano l'insieme.
Uno specifico episodio, che dovrebbe essere commovente, è esemplare dei limiti di questo pur fondamentale autore,
che riesce a convincerci soltanto in parte.
C'è molto da dire, ma non vorrei dilungarmi qui, magari altri bocconi saranno serviti con i commenti sugli altri libri dell'opera.
Utz
Bruce Chatwin
narrativa a sfondo storico
Intendiamoci, probabilmente non merita un "sole splendente", non lo definirei un capolavoro, tuttavia ha dalla sua
la forte impronta della storia vera alla quale si ispira, e un'umiltà che finisce per essere un pregio.
In fondo, è un'ode alla bellezza e al profondo senso della storia, contro la mediocrità del genere umano che,
tuttavia, si dimostra in grado di produrre opere mirabili.
Cadrà la pioggia e altri racconti
Ray Bradbury
fantascienza, letto nel novembre 2020
Raccolta minuscola con pochi racconti "marziani" di Ray Bradbury. Certamente un "must" per i patiti del genere e
davvero buoni, sono tuttavia un po' scontati. Bisogna anche considerarne l'età.
In un lontano passato avevo letto un solo racconto di Bradbury, di cui non ricordo nulla; in altri
termini, non so confrontare "Cadrà la pioggia e altri racconti" con il suo lavoro in generale e se
consigliare questi piuttosto che altri, si tratta comunque di una lettura piacevole.
I trentanove gradini
John Buchan
spy story, Rizzoli, letto nel dicembre 2020
Una specie di lettura vacanziera, dalle vicende rocambolesche quanto assurde.
Godibile ma niente di più. L'autore stesso dice dello scritto:
"gli avvenimenti sfidano le probabilità e arrivano ai confini del possibile".
Ecco... diciamo che qui quei confini vengono decisamente superati!
La cripta dei cappuccini
Joseph Roth
narrativa, letto nel dicembre 2020
È un romanzo palesemente basato sull'esperienza dell'autore; getta una luce impietosa sull'alta società
della Vienna della Belle Époque che sarà spazzata via da una Prima Guerra disastrosa per l'impero asburgico.
Il degrado morale e l'indolenza della viziata gioventù viennese si manifestano sullo sfondo di oscuri presagi.
Breve, illuminante, a tratti spiacevolmente ripetitivo (anche per intere locuzioni, per esempio nell'immagine
delle dita della morte che si stringono attorno ai personaggi). Insomma, ci sono più difetti di stile che di sostanza,
questa seconda poteva forse essere un po' più "significativa". Quindi buono sì, ottimo no.
La sosta
Giovanni Ferrara
ed. Sellerio, letto tra dicembre 2020 e gennaio 2021
Pur incuriosito, se non fosse stato un volume della Sellerio forse non l'avrei preso in considerazione:
devo ammettere che ad oggi non ho mai trovato un libro deludente della casa editrice siciliana.
Caratterizzato da una scrittura di lunghi periodi, quasi proustiana ma (fortunatamente) più controllata,
questo racconto narra di una sosta improvvisa, nella quale il protagonista si abbandona alla riflessione e
quasi alla nostalgia, ponendosi qualche domanda sulle proprie scelte passate.
Si accompagnano al dubbio misurati riferimenti storici e politici, rivelando che l'introspezione non
riguarda solamente l'uomo ma anche il senatore (Giovanni Ferrara lo è stato per diverse legislature).
Breve, particolare, mi è piaciuto!