.:: La Roma di Ubi ::.
made in UbiLand



Giulio Cesare

Gaio Giulio Cesare (13 luglio, 100 a.C. - 15 marzo, 44 a.C.) fu generale e uomo politico. Le sue conquiste militari in Gallia estesero l'Impero Romano fino all'Oceano Atlantico mentre la creazione da parte sua del Primo Triumvirato diede il colpo di grazia all'agonizzante Repubblica Romana. Divenuto dittatore a vita iniziò molte riforme nella società e nel governo di Roma, lavoro interrotto prematuramente dal suo assassinio. Molte di quelle riforme furono successivamente realizzate da Augusto. Le azioni militari di Cesare ci sono note in dettaglio dai suoi scritti, i Commentarii.

Giulio Cesare


Giulio Cesare nacque a Roma da un'antica e nota famiglia patrizia (Gens Julia) che non era tuttavia ricca, secondo gli standard della nobiltà romana, né alcun membro di essa aveva raggiunto posizioni di rilievo in tempi recenti.

Nell'84 a.C. ripudiò la moglie Cossuzia per poter sposare Cornelia, figlia di Lucio Cornelio Cinna. Per ragioni politiche, il dittatore Lucio Cornelio Silla gli ordinò (82 a.C.) di divorziare perché Cornelia non era patrizia; Cesare rifiutò e lasciò Roma per il servizio militare: rientrò nella capitale alla morte di Silla e cominciò la sua carriera forense e politica come pubblico accusatore, percorrendo il cursus honorum.
Resse la carica di questore in Spagna (69 a.C.), di edile curule, di pontefice massimo nel 63 a.C. e pretore nel 62 a.C., oltre ad essere stato al servizio del generale Pompeo.
Dopo la morte della moglie Cornelia sposò Pompea, nipote di Silla, solo per divorziare da lei dopo uno scandalo. Nel 61 a.C. Cesare fu governatore della provincia della Spagna ulteriore e nel 60 a.C. fu eletto console.

Nel 59 a.C., anno del suo consolato, Cesare formò una alleanza strategica con due leader politici, Crasso e Pompeo. Il primo era l'uomo più ricco di Roma, Pompeo era il generale con più successi. Cesare portò nella alleanza la sua popolarità politica: nacque così il Primo Triumvirato. Pompeo sposò Giulia, la figlia di Cesare.
Nello stesso anno, Cesare fu anche governatore della Gallia Narbonese, della Gallia Cisalpina e di Illiria. Ingaggiò guerra contro vari popoli, sconfiggendo gli Elvezi, i Belgi, i Nervii ed i Veneti. Nel 55 a.C. tentò una invasione della Britannia e nel 52 a.C. sconfisse una coalizione di Galli guidati da Vercingetorige. I suoi commentari di questa campagne sono raccolti nel De Bello Gallico (La guerra Gallica).

Dopo la morte di Crasso, ucciso nel 53 a.C. durante la guerra contro i Parti, si aprì una spaccatura fra Cesare e Pompeo. Invitato nel 50 a.C. dal Senato a sciogliere il suo esercito, Cesare rifiutò e scoppiò la guerra civile.
Cesare attraversò il fiume Rubicone (pare che disse: "Alea iacta est" cioè "Il dado è tratto") ed inseguì a Brindisi Pompeo, il quale lo eluse; Cesare compì una marcia di 27 giorni fino in Spagna per incontrarvi il luogotenente di Pompeo. Nel 48 a.C., raggiunse Pompeo in Grecia; ebbe una prima vittoria e lo sconfisse definitivamente nella battaglia di Farsalo: fu nominato console per 5 anni mentre Pompeo fuggiva in Egitto, dove venne assassinato da un sicario del re Tolomeo XIII.

Cesare si recò in Egitto e sposò Cleopatra (solamente per la legge egiziana). Sconfisse poi gli ultimi sostenitori di Pompeo a Tapso e Munda.
Dopo esser stato nominato Dittatore per 10 anni nel 46 a.C., fu fatto Dittatore e Console a vita l'anno seguente (45 a.C.), e fu chiamato Padre della Patria (Pater Patriae). Prese inoltre il titolo di Imperatore. Al mese di quintilis fu cambiato nome in suo onore ed ancora oggi si chiama "luglio". Furono poste sue statue a fianco di quelle degli antichi re ed ebbe un trono d'oro in Senato ed in Tribunato.

La questione se Cesare fosse realmente intenzionato ad accettare il titolo di Re, per liquidare il titolo di "Dittatore", o invece sfuggire la questione partendo per il Mediterraneo orientale per combattere i Parti, ha causato molti dibattiti accademici. È sicuro, tuttavia, che la sua evidente arroganza ed ambizione gli procurarono l'odio del Senato, che vedeva il proprio prestigio cadere sotto i colpi della nuova forma di governo.
Cesare fu assassinato nel Teatro di Pompeo alle Idi di marzo (15 marzo) del 44 a.C., accoltellato da un gruppo di cospiratori che voleva preservare la repubblica dalle sue ambizioni monarchiche. Fra i cospiratori c'era Bruto, forse suo figlio naturale. Cesare cadde ai piedi della statua di Pompeo e le sue ultime famose parole sono riportate in vario modo, ma l'accezione più famosa è la seguente:

Tu quoque, Brute, fili mi! ("Anche tu Bruto, figlio mio!")

Tanta è la fama di Cesare che innumerevoli libri sono stati scritti su di lui, il cinema ne ha parlato in molte pellicole e anche il mondo del teatro non ha potuto fare a meno di trattarne la figura, come nel celeberrimo Giulio Cesare di Shakespeare.
Egli rimane, per alcuni, un grande generale e l'eroe che salvò Roma da un governo repubblicano ormai corrotto ed incapace; per altri, minò proprio i sani principi su cui era basato il precedente sistema introducendo invece una pericolosa (ingiusta?) dittatura verticistica, destinata a concretizzarsi nella figura di "imperatore" con il suo successore Augusto.
Il nome "Cesare" rimane in molte lingue come sinonimo di Comandante, leader; il tedesco "kaiser" ed il russo "zar" derivano dal nome di Cesare.


- - - - - - -


::-> GO TO THE ENGLISH SITE