PARLA PIANO, sussurra Carlo Inglese

già pubblicato sulla testata giornalistica Faro di Roma

 

Un cerotto rosso copre le bocche di personaggi e di grandi pensatori, troppo grandi per essere compresi e accettati nel tempo che fu anche il loro.

Come le stesse persone che per tramite di esso vengono imbavagliate, il rosso del cerotto può essere percepito come colore "vivo, acceso, inquieto" (Vasilij Kandinskij, "Lo spirituale nell'arte", 1909), tanto energicamente passionale da poter risultare disgustoso e produrre repulsione (Max Lüscher).

Accade a figure come Mia Martini, Alda Merini, Nelson Mandela, rinchiuse in prigioni fisiche e mentali perché troppo esuberantemente vivi al di fuori di schemi culturali, da quel "cibo già masticato del vizio" (Alda Merini, "La pazza della porta accanto", 1995) che porta con sé pregiudizi e maldicenze.

La censura, mostro onnivoro prodotto insaziabile della nostra specie, ha prodotto, e né mai smette di produrre, una tacita e silenziosa "carneficina del genio" (Merini, 1995) dalla quale i volti famosi ritratti da Carlo Inglese non sempre in vita sono riusciti a sottrarsi.

Come nel dripping dell'autore Carlo Inglese, Alda Merini scorticò via dalle algide "muraglie di diffidenza e omertà" una forza vitale le cui "urla della passione" non poterono essere coperte da "alcun rumore" perché nonostante il "presente amaro" il suo era "un presente pieno di musica" (Merini, 1995) al pari di quello di Mia Martini.

 Carlo Inglese - La pazza della porta accanto

Carlo Inglese, "LA PAZZA DELLA PORTA ACCANTO",
decollage, dripping, bitume, calce, combustioni, spray su tela
cm 100×80, 2022

 

Imprigionata dalla morsa di un'ingiustificata opera di screditamento, Mia Martini continuò a remare contro le malelingue che non riuscirono a frenare la sua "coda da lucertola" ("Dio c'è" in "Lacrime", 1992) che pur tagliata continuava ad agitarsi. Ci vuole tempo per comprendere le dinamiche dell'isolamento subìto, nelle quali

"l'uomo in gruppo è più cattivo, quando è solo ha più paura"

(Martini "Gli uomini non cambiano" in "Lacrime", 1992)

Carlo Inglese - MimÌ - Mia Martini

Carlo Inglese, "MIMÌ"

decollage, dripping, bitume, calce, combustioni, spray su tela
cm 100×80, 2022 

 

Non solo figure italiane vengono prese in considerazione in questa rassegna di coraggiosi la cui voce è stata soppressa.

La paura è un'emozione riconosciuta da Nelson Mandela essere propria dell'uomo, ma le menti rivoluzionarie, a differenza di chi le screditava, l'hanno conquistata, seppur pagando a caro prezzo il loro coraggio con la censura.

"Ho imparato che il coraggio non era l'assenza di paura ma la conquista di essa"

("Long Walk to Freedom", 1995)

Carlo Inglese - MADIBA - Nelson Mandela

Carlo Inglese, "MADIBA"
decollage, dripping, bitume, calce, combustioni, spray su tela
cm 100×80, 2022

 

Nel lavoro di Inglese, dunque, tornano da vittime ed eroi allo stesso tempo i volti che macchiano la nostra coscienza collettiva, di noi carnefici nel peggiore dei casi, o più semplicemente d'ignavi che non han voluto schierarsi o informarsi o alzare la propria voce quando quella delle figure messe alla gogna era impedita dal bavaglio rosso: una "X" che potrebbe essere una croce o stigma di una tinta che, non a caso, richiama a un'altra assai nota lettera scarlatta.

Le ragioni del silenzio sono qui le più diverse, lo specifico passa in secondo piano di fronte al filo conduttore della condanna: la loro, che l'hanno patita; la nostra, che è morale. Intenzionalmente, le immagini dei personaggi sono quelle più note, non possiamo sottrarci dal riconoscerle e confrontarci con esse. Quando venivano imbavagliati e calunniati, ci chiede lo sguardo fisso di Enzo Tortora ("UN UOMO PERBENE"), noi cosa facevamo?

Carlo Inglese - Un uomo perbene - Enzo Tortora

Carlo Inglese, "UN UOMO PERBENE"
decollage, dripping, bitume, calce, combustioni, spray su tela
cm 100×80, 2022

 

Difficilmente, però, i loro successi potranno esser dimenticati.

Le figure si ergono fiere sulle tele di Inglese, escono dall'asettico bitume delle strade asfaltate da altri creando "strade in fiore" che però, sembra voler ricordare l'artista, "non si inventeranno mai da sole" (Mia Martini, "Strade che non si inventeranno mai da sole" in "Martini Mia…" 1989).

La muta espressività che ancor trapela dai loro volti ci insegna tutt'oggi che anche nel momento di peggior umiliazione tutti noi possiamo fare la differenza: il visitatore della mostra è difatti invitato idealmente a ridar voce ai personaggi togliendo loro i cerotti.

Non dimentichiamolo, siamo come i bruchi: tenteranno di renderci piccoli, ma

 

"da queste profonde – ferite usciranno – farfalle libere" (Merini, 1995).

di Giulia Rustichelli

INFORMAZIONI PRATICHE

PARLA PIANO – di silenzi e censure

L'arte di Carlo Inglese è esposta presso

NOA-Nuova Officina delle Arti
Curatrice: Francesca Rinaldi

Opening 27 maggio 2022 ore 18:30
Fino al 16 luglio 2022

Orari:
Lun - 15:00-19:30
Mar-Ven - 10:30-19:30
Sab - 10:30-13:30, al pomeriggio solo su appuntamento

NOA - Nuova Officina delle Arti
Largo Giorgio Maccagno, 28
00136 Roma
Tel. 06 33223008
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