Arte-19/Virus Virtual Reality Game

pubblicato su https://www.farodiroma.it (27/11/2020)

“Unisciti alla resistenza. Salva gli artisti”. È questo il richiamo alle armi dell’innovativo festival online “Arte-19/Virus Virtual Reality Game”.

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In un mondo parallelo infettato dal virus Arte-19, gli artisti, accusati di essere il veicolo del morbo, sono stati internati. Da giocatore sei invitato a partecipare alla rivolta e, come ogni bravo rivoluzionario che si rispetti, devi mascherare la tua identità sotto un “nome di battaglia” al fine di partecipare attivamente.

Una volta scelta la via della lotta e non della fuga, hai accesso alle registrazioni hackerate delle telecamere di sorveglianza del carcere di massima sicurezza. Una voce robotica racconta l’obiettivo cardine della lotta: aiutare gli artisti a fuggire dalle prigioni e dar loro modo di esprimersi. Rinchiudendoli, difatti, si è solo “imbavagliata l’arte senza limitare il contagio”. La missione è dunque chiara: “Unisciti alla resistenza. L’Arte non è il virus, liberiamola!”.

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Lotta sì, ma in sicurezza. Prima di entrare nella divisione si prendono le dovute precauzioni: i membri devono sottoporsi al tampone digitale i cui esiti, al pari di un tampone rapido, saranno inviati via email o WhatsApp entro 24 ore.

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Lo schermo collassa: la nostra è una missione segreta, non dovrai raccontare a nessuno quel che hai visto e tutti i dati immessi saranno cancellati dalla cache del tuo browser. Sei un agente della resistenza ora.

No, non stiamo parlando di un normale videogioco di puro intrattenimento ma di un prodotto di gamification realizzato da Fusolab 2.0, associazione no profit che si dedica alla divulgazione gratuita e alla formazione culturale a prezzi molto accessibili, nata nel 2004 nella periferia romana del quartiere Alessandrino. Il progetto triennale “Arte-19/Virus Virtual Reality Game”, vincitore del bando Estate Romana, concede al fruitore la possibilità di creare gratuitamente un avatar dotato di mascherina e “passeggiare” per Piazza dei Mirti presso il quartiere romano di Centocelle, ricostruito in forma virtuale.

Tra i curatori si annoverano Roberto di Maio, regista e fondatore del collettivo CriB, Valentina Tanni, professoressa del corso Digital Art al Politecnico di Milano e Culture Digitali alla Naba e Gianluca del Gobbo, fondatore di progetti come FlxER.net, Shockart.net, “WAM – Web Art Mouseum”, “LPM – Live Performers Meeting”.

Gli eventi di “Arte-19/Virus Virtual Reality Game” si susseguiranno tutte le sere, dalle 21:00 alle 23:00, per cinque giorni, dal 26 al 30 novembre 2020.

Si enumerano sette performance teatrali e di new media art in live streaming di dodici artisti tra i quali CriB con Alsina Mandarina e Verde Lima, Guildor, Mara Oscar Cassiani, S.P.A.M., FLxER+Ipologica, Luca Miranda, e Maria Chiara Gagliardi. Inoltre saranno accessibili due laboratori, di scenografie virtuali (28 novembre, ore 17:00) e tecnologie educative (per bambini, 29 novembre, ore 17:00), e un panel nel quale si affronterà il tema della legittima e fruttuosa commistione tra arte e tecnologia (30 novembre, ore 18:30).

“Stiamo parlando di una provocazione e di una rivoluzione, quella virtuale, che vuole essere alternativa alle proteste in piazza, per invitare a riflettere sull’importanza di non interrompere la proposta culturale inventando nuovi strumenti per ‘restare in contatto’ seppur in sicurezza”. È questa l’idea alla base del progetto formulata dai creatori del “videogioco” che esce in un clima di forte contestazione contro le attuazioni del DPCM del 3 novembre 2020 a seguito del quale sono state sospese mostre, eventi culturali e chiusi i luoghi della cultura. Il festival virtuale prende avvio in perfetta armonia con le preoccupazioni degli ultimi giorni come dimostra la fortuita uscita in concomitanza con la pubblicazione della lettera, firmata da ottantadue personalità dell’arte, nella quale si richiede al ministro Dario Franceschini la riapertura dei musei. “Arte-19/Virus Virtual Reality Game” sopperisce all’impoverimento delle iniziative culturali fisiche e lenisce le “sofferenze” degli amanti della cultura che desiderano confrontarsi, come scritto nella missiva, “con le sperimentazioni del presente nell’arte”. L’accesso all’informazione è, come rivendica la dichiarazione pubblica degli hacker -cultura a cui idealmente si rifà Fusolab 2.0- un “diritto inalienabile della gente” veicolato grazie alla tecnologia informatica “utilizzata come strumento di emancipazione e di progresso, di formazione e di piacere” (dal Galactic Hacker Party di Amsterdam del 1989, traduzione di L. Paccagnella).

Non resta che augurarci la vittoria.

Che il “gioco” abbia inizio!

Per accedere ai contenuti culturali del festival “Arte-19/Virus Virtual Reality Game” vi sono tre modalità:

Giulia Rustichelli