Le dotte mani, galleria NOA, novembre 2021

già pubblicato su Faro di Roma

È pieno autunno.
I viali si arricchiscono di cangianti foglie cadute e i cappelli, ben riposti negli armadi, tornano ad adornare i passanti.
Eppure una sensazione di malessere incombe appena solcata la soglia di casa. Prima tanto accogliente, ora l’aria domestica è sferzata da spiragli gelidi che dalle finestre si inerpicano fin sopra il collo.
Tra non molto tempo i termosifoni dei condomini verranno accesi, eppure quel caldo intenso non potrà mai esser comparato al lento fuoco del camino della nonna.
Incomparabile natura.

Ma ecco che, tutto d’un tratto, un soffio di drago scalda la stanza, l’aria si incenerisce e abbaglianti crepitii infuocati riempiono il soggiorno della galleria-casa.
Le gelide pareti bianche sono un lontano ricordo.
Un drago dorato ne ha preso possesso.
Ammaliato, tenti di addestrarlo ma questi si ritira, maestoso, dietro delle alte canne di bambù.

Caterina_Vitellozzi.Incomparabile_natura_Golden_dragonCaterina Vitellozzi, “INCOMPARABILE NATURA – GOLDEN DRAGON”, pasta vitrea, pietra, marmo, bambù, 95×33 cm, 2009

È questa la sensazione che infonde la sporgente decorazione di Caterina Vitellozzi.
Adagiato sulle mura della galleria NOA, il drago musivo fuoriesce dalla bidimensionalità parietale ma al tempo stesso orizzontali canne di lago ostacolano la vista completa dell’essere.
La purezza primordiale della Natura non può d’altronde che esser contemplata, giacché sfuggente all’indagine di occhi avvezzi al mondo antropizzato.
Secondo le intenzioni dell’artista, però, questo avvicinarsi e allontanarsi delle semi-sculture dà modo all’uomo di equilibrare la vita frenetica di tutti i giorni con l’insondabile “mondo fluttuante” di Madre Natura: la casa idealmente adornata diviene così un’ “Isola nomade” di benessere e tranquillità.

Caterina_Vitellozzi.Incomparabile_natura_Isola_nomadeCaterina Vitellozzi, “INCOMPARABILE NATURA – ISOLA NOMADE”, pasta vitrea, oro, bambù, 95×33 cm, 2009

Presso la galleria i colori dirompenti delle tessere musive affiancano pannelli che trovano una maggiore pacatezza nella staticità dello sfondo.
Ispirata dalle carte da parati, Alessandra Argiolas propone fiori di grandi dimensioni stilizzati che ritmicamente vi si adagiano, come le decorazioni dell’antica Ravenna.
Se per Caterina Vitellozzi le “dotte mani” dei maestri orientali prevalgono nell’ideazione, Alessandra Argiolas deraglia dalla tradizione, fecondando sapientemente nomi e concetti giapponesi con la rigida visione occidentale del mondo.
Inevitabilmente, l’occhio occidentale si sofferma dapprima sul conosciuto e ammira la cristallizzazione della realtà contingente stretta in rigide maglie colorate.

Alessandra_Argiolas.AkiroAlessandra Argiolas, “Akiro”, foglia d’argento e tecnica mista, 115×100 cm

Nella tradizione culturale giapponese, l’arte non è tuttavia un unicum separato dalla quotidianità ma ne è parte integrante.
Ecco quindi che la Natura torna a guadagnare terreno e gli elementi floreali sbocciano qua e là a darsi coraggio.
Si abbracciano tra rosse arnie, prendono coscienza della loro forza tra cadenzate strisce orizzontali, e, finalmente liberi da costrizioni, volano protagonisti tra le rosee greche del periodo classico.

 

Alessandra_Argiolas.Suzuki.696x256Alessandra Argiolas, “Suzuki”, 200×75 cm

Cantano beati sui rami gli uccelli, solitari, ma uniti dal glorioso Nodo Infinito della Natura vittoriosa.

Patrizia_Alimonti.Les_Princesses.696x985Patrizia Almonti, “Les Princesses”, porcellana e oro, 42×35 cm, 2015

Reinventare la tradizione artigianale per donarle nuova linfa e innalzare anche le opere “minori” all’Olimpo dell’Arte: è questa la nuova missione della galleria.

Dentro la stanza, ospitale come un’abitazione, lo sguardo perde il punto focale e dai minimi dettagli vaga inebriato tra policromie vorticose.

Dai mosaici di Caterina Vitellozzi alle carte da parati di Alessandra Argiolas, passando per le porcellane di Patrizia Almonti, la “capacità del saper fare” rinascimentale torna nella capitale dei grandi stucchi barocchi sotto una veste più moderna, mai dimentica dell’abilità artigianale e mai scontata, trovando perfino un connubio delicato tra il pragmatismo occidentale e un’ispirazione che giunge dall’altro capo del mondo.

Giulia Rustichelli

Informazioni utili

dal 3 novembre alle 17:00 fino al 26 novembre 2021
Galleria NOA- Nuova Officina delle Arti
Largo G. Maccagno, 28
00136 Roma
Tel: 06 33223 008
noa@nuovaofficinadellearti.it

 

Pagina precedente: Home Pagina seguente: 1871-2021 Omaggio a Roma