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Il viaggio



Ma probabilmente, di queste e altre meravigliose considerazioni che mi hanno accompagnato per tutto il viaggio, vi interessa poco. Sarete qui per una descrizione dei luoghi e qualche immagine colorata. Mi chiedo se il turista si comporti in realtą come il selvaggio ritratto burlescamente nell'accettare perline colorate a mo' di beni rari e preziosi.
Non č il turista, ora, che torna a casa con fotografie valide quanto perline di plastica, e tutti gli ammennicoli che gli indigeni gli rifilano, come se potessero aiutarlo a rivivere in luoghi lontani, una volta a casa?

Il viaggio č iniziato a Bangkok, mostruositą abitata da quattordici milioni di anime, cresciuta a caso e violentata altrettanto casualmente da grandi arterie stradali che non aiutano a snellirne il traffico, e che serviranno sempre meno, visto che crescono quanti possono permettersi la macchina. Mi dicono che non c'č nulla da vedere a parte il palazzo reale. E' vero, la cittą č brutta, eppure, per chi come me non č mai andato tanto lontano, da vedere ci sarebbe moltissimo, perfino quando passo sul taxi sopra i tetti sfortunati delle baracche. In realtą, non ho mai incontrato un luogo in cui non ci fosse da vedere: dipende da cosa interessa vedere.


Vista dall'albergo. Tra i grattacieli, villette in stile coloniale e baracche.


I templi non sanno di antico, ma di magnificenza e di cura. Il numero dei visitatori č terrificante, il tempo concesso dalle guide risibile, le possibilitą fotografiche infinite. Buddha č ovunque, la maggior parte dei monumenti, delle statue e delle rovine di interesse hanno a che vedere con lui. Il re se la passa bene, ma c'č una cosa importante da dire: la famiglia reale č benvoluta, e nel complesso merita tale affetto.

Una statua delle tante, eppure molto particolare.
Non poteva non attirare il mio sguardo.
Una turista cerca di imitare la gestualitą dei locali.



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