installazione di Davide Dormino: bambino nella sala bianca

[Ri]scoprire il bambino


Mi accingo a conoscere l'ultimo lavoro di Davide Dormino, artista noto, tra gli altri, per la forte denuncia nel gruppo scultoreo "Nothing to say?"
Il titolo della nuova realizzazione è "Quando il bambino era bambino" e promette... molto di buono!

Inizio il mio breve viaggio in un ambiente scuro, un ventre che potrebbe essere un grembo.
Forse sto nascendo, distinguo a malapena qualche ombra e non so proprio cosa mi aspetti.
O, tutt'al contrario, sono immerso nell'oscurità presuntuosa e pretestuosa degli adulti, la cupa era di mezzo, ma attrezzato per un ritorno all'antico me, quello che c'era prima e che ho dimenticato.
Propenderei per la seconda ipotesi giacché indosso un cappuccio nero, potrebbe fare da copricapo all'ignoranza, ma comunque la si veda, brancolo -stavolta letteralmente- nel buio.
Una ragazza silenziosa, sorta di Beatrice, mi svela un ingresso per la sala della mia (o sua, o nostra) rinascita. Presto sono fuori dal buio, Beatrice mi ha condotto dall'ignoranza alla luce, osservo un fanciullo (il bambino di Davide? O Davide Bambino?) che scruta un immenso bianco. È piccolo, di materia grezza, ricca di futuri non stabiliti, e ha tutto il mondo intorno, se non "tutto il mondo davanti". Ma il confine tra lui e me resta incerto, non starei qui a disquisirne se la verità fosse lampante.
L'enorme bianco non comprime il piccolo, anzi ne svela infinite possibilità, c'è ancora in lui l'esploratore che vi abbiamo relegato. È titubante, non sa se sia un amico o un nemico, non sa come parlarmi. Non che di me abbia bisogno, intendiamoci, se la cava benissimo da solo, ha così tanto da fare!

Il mio mondo è così piccolo, il suo pressoché infinito.
Il mio è grigio di fuliggine, l'ho lasciato nell'altra stanza. È così pieno di scritte e pensieri tracciati di nero inchiostro che non ci si vede più nulla. Il suo è puro di giglio bianco, è interamente da scoprire, ancora da disegnare, privo di sbavature.

Davide centra la questione senza mezzi termini, l'oscurità e la purezza dentro di noi sono specchiati e svelati, la sua è un'opera evocativa e potente, improvvisa, sorprendente, ciononostante familiare. Vi dimorano il passato e la speranza, la scoperta e lo stupore.
Anzi, due sorprese s'incontrano, di natura del tutto diversa: quella del bambino che scopre e la nostra, che (ri)scopre il bambino.

Non so, bambino mio, se ti riprenderò con me, è una questione di coraggio, non è cosa da grandi.

Non me ne voglia Davide se non ho letto né il comunicato né la brochure prima di scrivere (potrei avervi raccontato un mucchio di fesserie), mi accingo a farlo ora. Ma ringrazio l'autore per l'accecante scoperta.

Informazioni utili


			Dal 20 Marzo 2022 al 15 Aprile 2022 (prorogata al 22 aprile)

			Luogo: Fondazione VOLUME!

			Indirizzo: Roma, via di San Francesco di Sales 86/88

			Orari: dal martedì al venerdì dalle 17:00 alle 19:00

			E-Mail info: info@fondazionevolume.com

			Sito ufficiale della Fondazione: https://www.fondazionevolume.com

			Installazione: https://www.fondazionevolume.com/index.php/it/news/328-quando-il-bambino-era-bambino-davide-dormino

		


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