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Villa Borghese I giardini di Villa Borghese sono certamente tra i più amati dai romani, per la raffinata disposizione di opere d'arte nei percorsi che li attraversano, la varietà delle scenografie e -perché no- il laghetto dove è possibile noleggiare una barchetta e passare tra cigni e germani reali attorno al tempietto. La maggior parte delle famiglie nella capitale hanno, almeno una volta, accompagnato i figli a scorrazzare per i viali di ghiaia e a vedere il panorama dal Belvedere del Pincio. La storia della Villa inizia nel Seicento, quando il cardinale Scipione Caffarelli Borghese (1576-1633) acquisì vari terreni presso il vigneto già di proprietà della famiglia, per creare una "villa di delizie". Dal 1606, gli architetti Flaminio Ponzio (1560-1613) e Giovanni Vasanzio (1550-1665) con il giardiniere Domenico Savini lavoreranno alla realizzazione dell'opera assieme ad altre figure di rilievo, come Pietro e Gian Lorenzo Bernini. Nel 1633 la villa presenta l'aspetto che avrà fino alla fine del Settecento: vi sono il Casino nobile, l'uccelliera, giardini e boschetti e non mancano aree destinate alla caccia. Nel 1766, il principe Marcantonio IV (1730-1800) operò diverse modifiche al parco, nonché al Casino nobile a al Casino dei Giuochi d'acqua (ora Aranciera); il principe fece anche realizzare il noto Giardino del Lago e arruolò gli architetti Antonio e Mario Asprucci, artisti e paesaggisti. Si aggiunsero così fontane e piccole fabbriche, come la fontana dei Cavalli Marini, il Tempio di Diana, la Mostra dell'Acqua Felix e il Tempio di Esculapio; l'aspetto del parco fu così più ricco e presentò nuovi e suggestivi scorci. Il figlio di Marcantonio IV era Camillo (1775-1832), noto per il matrimonio con Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone: egli ampliò ulteriormente la proprietà della Villa, così come fece suo fratello Francesco (1776-1839). In questo periodo, l'architetto Luigi Canina diede alla Villa un nuovo assetto; durante l'Ottocento la Villa fu teatro di feste popolari e spettacolari manifestazioni, a partire dalla celebre ascensione aerostatica a piazza di Siena. I principi Borghese si manifestavano assai accoglienti con il popolo di Roma, e la villa era aperta al passeggio nei giorni di festa. Venne poi introdotto l'ingresso a pagamento e si poteva assistere alle gare nel velodromo a piazza di Siena, gite in barca sul lago, tiro al piccione al Parco dei Daini e diverse specialità dolciarie potevano essere gustate nei giardini. Nel 1901, dopo lunghe controversie legali che opposero la famiglia Borghese allo Stato Italiano in merito alla proprietà, l'intero complesso fu acquistato dal Governo; nel 1903 il Parco venne ceduto al Comune di Roma e aperto al pubblico. |
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