.:: La Roma di Ubi ::.
made in UbiLand



Campidoglio

Il Campidoglio è il più piccolo dei 7 colli, ma anche il più augusto, perché fu il centro religioso e politico di Roma antica ed è rimasto sempre il cuore della città nonché e sede del governo cittadino. La collina, alta circa 50 m sul livello del mare, presenta due cime divise da un'insenatura, l'antico asylum, oggi piazza del Campidoglio. Sulla cima meridionale sta il Capitolium propriamente detto, ove si innalzava il tempio di Giove Ottimo Massimo Capitolino, il più venerato in Roma, e di cui rimangono pochi resti.
Sulla cima settentrionale, ora occupata dalla chlesa dell'Aracoeli, era la vera rocca, l'Ara, e vi sorgevano il tempio di Giunone Moneta e il tempio della Virtù. L'altura si levava ripida dal piano ed era facilmente accessibile.

Il Foro, nella sistemazione avvenuta nel secolo XVI, fu cambiato d'orientamento e la sua fronte fu volta verso la città nuova. Prima di salire, si può compiere da basso il giro del colle; oltre alla bellezza della visione complessiva, pittorescamente varia, attraggono l'attenzione i tratti nudi della rupe alternati con i muri di sostegno moderni e con le terrazze arboree digradanti, inframezzate da gradinate. Non mancano resti, anche poderosi, delle antiche costruzioni. Scendendo la via del Teatro Marcello, si trovano, sull'angolo del colle prospiciente il Teatro di Marcello, resti di abitazioni private romane. Più avanti, alcuni filari di massi in tufo; quindi all'angolo col Vico Jugario, avanzi di portici del Foro Olitorio. Seguendo a sinistra il Vico Jugario, si vedono ancora massi squadrati e resti di costruzioni. Le rocce nude al disopra, sono probabilmente quelle della famosa Rupe Tarpea (finora non individuata con assoluta precisione). Più avanti, poco prima del Foro Romano, sale sul colle un lungo e maestoso tratto del lastricato antico del Capitolinm. Esso riesce sulla moderna via del Monte Tarpeo, che porta ai resti della platea del Tempio di Giove. Seguitando il giro, si passa al piedi del Tabularium, tra le rovine dell'estremità ovest del Foro romano, e si arriva al Clivius argemarius (dall'omonima basilica al Foro di Cesare), con un buon tratto di lastricato antico. Si passa dietro il Foro di Cesare e si riesce in piazza Venezia al piedi del Vittoriano.

Dalla piazza d'Aracoeli salgono al Campidoglio tre vie: a sinistra, la ripida scalinata della chiesa di S. Maria d'Aracoeli, sulla cui nuda facciata incombe il Vittoriano; a destra, tra gli alberi, la tortuosa rampa carrozzabile della via delle tre Pile, che sbocca sotto il gran dado rosso del palo Cafiarelli. Si sale per la monumentale cordonata, disegnata da Michelangelo, che si apre al centro, e al cui inizio sono due leoni egizi, copia moderna degli originali in oro, posti nel Museo Capitolino. Fiancheggiano la cordonata due giardinetti ornamentali.


statua di leone egizio ai piedi del Campidoglio
statua di leone egizio ai piedi del Campidoglio


Sboccando nella monumentale piazza del Campidoglio, questa si fa notare, pur nelle piccole dimensioni, per grandiosità e armonia, per l'impianto architettonico, la giustezza delle proporzioni e la coerenza stilistica dei tre palazzi che la limitano senza chiuderla, lasciando agli angoli aperture che le danno un'ariosa prospettiva.
È la prima piazza di Roma creata su regolare progetto, disegnato da Michelangelo. Sulla balaustra che cinge la piazza, sul davanti, appaiono i Dioscuri (Castore e Polluce), raffigurati in piedi accanto ai loro cavalli, gruppi marmorei di tarda età imperiale, rinvenuti nel secolo XVI nel Ghetto; quindi i cosiddetti Trofei di Mario, ovvero trofei di armi barbariche, del I secolo; le statue di Costantino e del figlio Costantino II; due colonne miliari, provenienti dalla via Appia, con epigrafi di Nervo e Vespasiano. Al centro della piazza, si staglia la famosa statua equestre di Marco Aurelio, superbo ed unico esempio di statua imperiale equestre salvatasi dalla distruzione attraverso il medioevo (soltanto perchè creduta rappresentare Costantino), qui trasportata dal Laterano nel 1138: sorge sopra un elegante piedistallo, attribuito a Michelangelo, squisitamente proporzionato alle dimensioni e allo stile della piazza, e ornato dei gigli farnesiani di papa Paolo III e da un elogium dell'imperatore. Marco Aurelio, che monta un cavallo di pesante tipo pannonico, è rappresentato in atto di parlare al popolo. Originariamente il cavallo posava la zampa destra, ora sospesa in aria, sul capo di un barbaro debellato. Tracce dell'antica doratura sono visibili sul viso e sul manto dell'imperatore, sulla testa e sul dorso del cavallo. Un'antica leggenda afferma che quando la doratura sarà tutta ricomparsa, canterà la civetta (il ciuffo di peli tra le orecchie del cavallo) e annuncerà il giudizio universale. A questa statua si sona ispirati gran parte dei monumenti equestri del Rinascimento.

Il 20 aprile 1979 un attentato danneggiò gravemente la statua; si rivelò in essere un grave processo di corrosione su tutta la superficie: si stabilì che la statua andava restaurata e preservata per le future generazioni: il restauro iniziò nel 1981 presso l'Istituto centrale di restauro. Al posto dell'originale (conservata al Museo Capitolino) fu posta una fedele riproduzione.


piazza del Campidoglio (senza la statua di Marco Aurelio)
piazza del Campidoglio:
al momento della foto privata della statua equestre di Marco Aurelio



Il palazzo dei Conservatori e quello del Museo Capitolino (a sinistra), identici fra loro, limitano la piazza ai lati. Furono eseguiti -su disegno di Michelangelo- da Giacomo della Porta, Giacomo del Duca e da G. Rainaldi. Constano di un portico a colonne ioniche e pilastri corinzi, e di un piano con un unico ordine di finestre, fiancheggiate da colonnine, sormontate da una grande conchiglia e chiuse in basso da una minuscola balaustra (le due finestre mediane, disarmoniche, sono un'aggiunta posteriore di G. del Duca).

Nel fonda della piazza, il palazzo Senatorio, di Giacomo Della Porta e Girolamo Rainaldi, eretto sull'antico Tabularium. La facciata è preceduta da una scalinata a due rampe convergenti, di Michelangelo. Nel triangolo formato dalle due rampe: al centro, statua antica di Minerva, trasformata in Dea Roma;
ai lati, le grandi statue coricate del Nilo (a sinistra con la Sfinge) e del Tevere, originariamente Tigri (con la lupa, già tigre), del I sec.


piazza del Campidoglio, una delle grandi statue dei fiumi
piazza del Campidoglio, una delle grandi statue dei fiumi


La parte superiore della facciata ha ampie finestre baroccheggianti, varie decorazioni e stemmi; in alto, la balaustra con statue. Dal tetto si eleva la torre campanaria, di Martino Longhi il Vecchio (1580), con l'orologio in mezzo e in vetta una statua di Roma e una croce dorata; al posto della famosa "patarina", vi sono ora campane del XVIII secolo.


- - - - - - -

Arco di Costantino
Arco di Settimio Severo
Arco di Tito
Arco di Tito (nel Foro Romano)
Basilica Giulia
Campidoglio
Casa delle Vestali
Circo Massimo
Collegio Romano
Colonna Aureliana
Colonna di Foca
Colonna Traianea
Colosseo
Colosseo Quadrato
Curia nel Foro Romano
Fontana del Gianicolo
Fontana del Tritone
Fontana della Barcaccia
Fontana delle Api
Fontana delle Naiadi
Foro Romano
Galleria Doria Pamphilj
Obelisco Agonale
Pantheon
Piazza Colonna
Piazza del Popolo
Piazzale Flaminio
Ponte Milvio
Porta Asinaria
Porta Maggiore
S. Maria Antiqua
San Giovanni in Laterano
San Lorenzo in Lucina
San Paolo fuori le Mura
San Pietro
Sant'Ignazio da Lojola
Santa Francesca Romana
Santa Maria del Popolo
Santa Maria in Lata
Santa Maria in Trastevere
SS Carlo e Ambrogio
Ss. Luca e Martina
Tempio dei Dioscuri
Tempio di Nettuno
Tempio di Saturno
Terme di Caracalla
Via del Corso
Villa Borghese
Vittoriano
via Appia

::-> GO TO THE ENGLISH SITE