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Egitto: crociera sul Nilo
PARTE I - IL CAIRO


Introduzione

In via del tutto eccezionale, ci concediamo una "vera" vacanza sotto Capodanno. La scelta è caduta sull'Egitto. La minoranza, cioè io, aveva votato per Petra, in Giordania, ma non mi posso dire insoddisfatto...
E non poteva mancare la crociera sul Nilo, giacché a quel fiume nobile e generoso si deve tutta la fortuna del paese.
Di tempo ne ho sempre poco soprattutto per riempire questo sito, ed essendo il viaggio di quelli classici e preconfezionati, cercherò di evitare la cronaca troppo turistica e di inserire invece qualche nota interessante.

La testa della Sfinge
La testa della sfinge



Il Cairo

Molto di quello che c'è da capire sulla società egiziana appare evidente al Cairo.
Sovrappopolata, sporchissima, esageratamente estesa, palesemene corrotta (abbiamo visto coi nostri occhi un infinito scambio di mazzette oltre a subire il continuo "mendicare" monete da un euro anche dai poliziotti, in cambio di ridicoli favori), è anche piagata dal traffico che peggiorerà in futuro in quanto il numero di abitanti (11 milioni) risulta ancora di molto inferiore al numero di vetture.
Se un'immagine vale cento parole, quella che segue dice moltissimo... Gli abitanti del Cairo costruiscono un appartamento sopra l'altro, su palazzi distanziati da viuzze anguste, fino a produrre scene come questa:

Palazzi-alveare al Cairo
I palazzi-alveare del Cairo


Vietato? Come ci hanno spiegato diverse persone... anche in questo caso "la mazzetta fa miracoli" (testuali parole)!

Ma quello che del Cairo preoccupa è la grande differenza che c'è tra ceti poveri e ricchi; distanza palese laddove un quartiere per benestanti ne fronteggia uno di poveracci. Altrettanto preoccupante è l'esistenza di privilegi destinati a poche caste, soprattutto quella militare; il confronto tra due ospedali, uno civile ed uno per i soli militari, posti a poca distanza, è stato desolante. Ultimo elemento inquietante: l'onnipresenza della polizia.
Addirittura tutti i viaggi organizzati seguono un piano preordinato e da quello non si può deviare. La polizia turistica controlla ogni spostamento, come un Grande Fratello.
Quello che mi è venuto in mente è che per quanto probabilmente nell'area mediorientale e tantopiù in regioni sovrappopolate senza un forte corpo di polizia non si riuscirebbe a governare il paese, l'esagerazione non può che tenere sopite fino al momento di scoppiare le insofferenze del popolo. Beh, certo non pensavo che di lì a poco sarebbe scoppiata la protesta...

Piramidi, musei e alberghi

Una visita a un mercato l'abbiamo saltata per via del traffico ma nessuno dei partecipanti ci teneva.
Al contrario, il museo egizio non si poteva perdere, anche se è in pessimo stato, sia per la disposizione dei pezzi (troppi, peraltro), sia per l'illuminazione che per la vetustà delle teche e del mobilio... d'altro canto, non ci sono altri modi per vedere il tesoro di Tutankhamon!
La guida, visto il tempo breve a disposizione, ha selezionato un percorso essenziale ma sapevamo che tipo di viaggio ci aspettava.
Ancora al Cairo, non poteva mancare la visita al bel complesso della Moschea di Mohammed Ali, il cui interno vedete in foto:

interno della Moschea di Mohammed Ali
Interno della Moschea di Mohammed Ali


E ora altri due scatti: all'esterno e alla vista dell città:

Moschea di Mohammed Ali
Moschea di Mohammed Ali


vista del Cairo della Moschea di Mohammed Ali
Vista del Cairo della Moschea di Mohammed Ali


Breve è anche la visita alle piramidi fuori del Cairo. E tra le altre cose, valeva certamente la pena di fare un giro notturno in barca sul Nilo.

sul Nilo al Cairo, di notte
Sul Nilo al Cairo, di notte


Ed ovviamente, non poteva mancare la Sfinge di Giza, tra le piramidi più famose. Qui di notte, durante lo spettacolo di luci...

spettacolo di luci a Giza, piramidi e sfinge
Spettacolo di luci a Giza, piramidi e sfinge


Vista la complicazione del trasferimento dal Cairo al sud del paese, che finisce per sacrificare molte ore (con tre voli in un giorno!), direi che l'Egito va visitato in due volte: una sola per il Cairo, l'altra per la Nubia... ma dovendo scegliere, sì, direi che il sud deve avere la priorità e che stare poco tempo al Cairo non è terribile. Il perché spero sia chiarito dal seguito.

Prima di proseguire, vale la pena ricordare il bagno nella piscina dell'albergo, all'esterno, con vista sulle piramidi. Vista o non vista, poter fare un bagno all'aperto a dicembre è un sogno... in attesa della lontana estate!

Il Sud

Si parte alla grande: il programma prevede la sveglia alle 3 del mattino (di solito ci si alza alle sei, quindi siamo abituati alle torture, ma questa le supera tutte!) in quanto ci aspettano tre voli e due visite nella stessa mattinata.
Il tempio di Abu Sibel, dell'onnipresente Ramsete II, si affaccia sul lago artificiale creato dalla diga di Assuan: è la nostra prima meta.
La guida ci fa giustamente notare come qui (e ancora di più in altre località) le pitture si sono conservate straordinariamente bene dopo migliaia di anni. Se pensiamo a come non rimane praticamente nulla di quelle romane e greche, la cosa risulta ancora più sorprendente. Gli studiosi non sono sicuri di conoscere i segreti della tenuta dei colori usati dagli egizi, vivissimi in alcuni templi che visiteremo nei giorni successivi.
Segue una brevissima sosta sulla diga di Assuan (non ne vale la pena, garantisco...) e poi si corre a prendere l'ultimo aereo -ultimo per la giornata.

Passate ora alla seconda parte del viaggio, nella Nubia, a mio giudizio la migliore.


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