Siete sul sito di Ubi, la presente pagina è allegata alla gazzetta di luglio 2004


Come si fa a dire "Buona Pasqua?"


Domenica, 11 aprile 2004... Pasqua!

Coraggiosamente, Ubi riprende a compilare la sua gazzetta.
Dico "coraggiosamente" perché se davvero potessi scrivere tutto quello che vorrei, arriverei a Natale. Sarà a causa del progressivo deteriorarsi delle mie condizioni fisiche (ne ho combinate altre, dopo il tendine, forse anche peggiori, ma sorvoliamo), il sentirsi una mozzarella ambulante, l'idea di essere vecchio, che provo questo impulso irrefrenabile di dire tanto, tantissimo, anzi troppo?

Vi racconto un episodio illuminante: qualche giorno fa stavo leggendo la data di nascita di un collega, classe "1966". Lì per lì mi sono detto: -Gli anni Sessanta, un'altra epoca!
Percepivo quel'anno come qualcosa di lontassimo, qualcosa che appartiene a quelli che hanno visto le guerre mondiali, ai libri di storia sul Novecento... Le cose non stanno proprio così, certo, ma è stata la mia percezione.
Poi, un brivido ha percorso i miei canali spinali:
-...Ma io sono nato solamente tre anni dopo!
Ragazzi, sono di un'altra epoca!

Ebbene, fedelissimi lettori, fermo restando che le impressioni del momento si stemperano nel torrido e desolante abbraccio della quotidianità, qualcosa mi è rimasto dentro: il fatto di essere stato io stesso a vedermi provenire da tanto lontano. E forse è anche vero.

Vita privata, sociale e politica sono tre ambiti nei quali ci si destreggia abbastanza bene tenendoli isolati l'uno dall'altro, eppure devo dire che l'attuale situazione mondiale mi butta giù a sufficienza da mettere in ombra tutto il resto.
Non sono di quelli che credono che tutto verrà raso al suolo da una guerra nucleare, ma certamente tra quelli che trovano più che probabile un peggiorare graduale della qualità di vita in molte nazioni, la restrizione delle libertà, l'accelerare dello sfruttamento dei poveri a favore dei ricchi.
Roma, la mia amata città, sta diventando simile a un formicaio nel quale tutti hanno fretta di abbattere i pochi alberi rimasti fuori dei parchi. Ogni misero prato o quadrato di terra che il Comune non rivendica come spazio verde viene edificato. Negli ultimi cinque anni circa, questo procedere ha accelerato in maniera drammatica.
Sotto casa di mia madre c'è una valle che, si vociferava, non fosse edificabile; forse, addirittura a vincolo ambientale.
La cosa che fa più ridere, oggi, è il nome datole dagli abitanti della zona, per chi ancora lo ricorda: la "Valle dei Camosci". Da piccolo l'attraversavo tutta a piedi: c'era un burrone sorprendente, serpenti, enormi alberi di fico e rovi a non finire. Il tratto centrale conteneva una vera foresta impenetrabile. Adesso di impenetrabile ci sono i muretti che proteggono orrende colate di cemento e mattoni, non si sa bene se ancora abusivi o meno.
Nessuno ha fatto o detto nulla. Anni fa, quando lo scempio era all'inizio, chiamai la guardia forestale e la polizia. Mi dissero che avrebbero controllato. Cosa avrebbero controllato?

Ampliando il discorso, già la nostra sinistra non è il massimo, ma checché ne possano dire tutti gli imbecilli del mondo, avere al potere il partito degli evasori e degli abusivi è davvero agghiacciante.
Almeno il 20% (per non parlare degli alleati) della popolazione è ancora convinto che Forza Italia, da sempre con una base fortissima tra i commercianti, possa mettere mano al problema del "caro prezzi" che sta mettendo in ginocchio i pensionati e i lavoratori con stipendi minimi.

Qualcuno potrà anche bersi tutte le idiozie sull'origine degli aumenti, ma dato che conosco alimentari che mantengono i vecchi prezzi e cartolerie che per mesi li hanno mantenuti -per poi cedere all'andazzo generale-, non ci sono "se e ma" che tengano: se l'hanno fatto quei pochi, potevano tutti: l'aumento lo hanno voluto i commercianti e basta, quella stessa categoria che sin dalle origini dell'ascesa di Berlusconi si schierò almeno al 90% con lui.
C'è di più: fate un salto negli studi commercialisti e informatevi... La maggior parte dei venditori ha pagato tutto il pagabile addirittura in anticipo e senza battere ciglio, cosa mai successa... avete un'idea del perché?
Quei pochi che non occultano gli introiti registrano entrate da capogiro.
E avete un'idea del perché, nonostante il fallimento colossale del "concordato preventivo" si è data tanta enfasi al fatto che il cittadino non ha più il dovere di chiedere lo scontrino alla cassa? Signori miei, più palese di così!

Ebbene, mettiamoci una pietra sopra: se gli italiani credono ancora alle favole, quelle per i neonati, non quelle per i bimbi di 10 anni che sono già abbastanza svegli, dubito che l'Italia possa andare poi tanto meglio di come va.
E non so se ridere o piangere all'idea che, praticamente, i condoni possibili sono finiti: dopo due anni nei quali l'economia è andata di schifo (nonostante un presidente del consiglio imprenditore che per anni ha detto che le sinistre l'hanno imbrigliata e che il suo entourage l'avrebbe fatta partire a razzo), siamo ai minimi storici come produttività, Tremonti non sa più come racimolare denaro, a quali evasori scontare il passato pur di fare cassa.
E i grandi gruppi non tirano più avanti. Agonizzano Parmalat e Cirio, sono in prognosi riservata Fiat e Alitalia, in pessime condizioni le Ferrovie dello Stato e Telecom.
Nel frattempo, continuano a vantarsi di alzato le pensioni minime. Neanche a quello potrebbe appellarsi il governo, dato che, a fronte della geniale trovata, ha: modificato a sfavore il calcolo delle tasse per quelli che hanno accettato il nuovo regime; reintrodotto il ticket sui medicinali, laddove guarda caso sono gli anziani a servirsi più di ogni altro dei farmaci; alzato la base comunque in maniera poco significativa, se andiamo a vedere l'inflazione reale. Che quella misurata dall'ISTAT sia calcolata con un paniere assolutamente ridicolo sembra ormai quantomeno evidente (gli anziani rifanno il mobilio della propria casa quanto le coppie sposate?).

A proposito di ISTAT e altre amenità: sapeste che razza di pressioni stanno subendo i dirigenti di questo e altri enti per "aggiustare" i propri risultati! Da un certo tempo, si assiste alla modifica dei metodi di calcolo di diverse statistiche, per esempio nel modo in cui si valuta la crescita o la diminuzione dei reati al Minstero degli Interni... Casualmente, ne viene fuori il quadro di un'Italia che migliora a passo spedito...
E perché si parla sempre meno degli altolà della Corte dei Conti, quando essa è l'unica istituzione che davvero può puntare il dito sugli sprechi e correggere la direzione della Pubblica Amministrazione?
"Se non puoi metterli a tacere, almeno fai in modo che nessuno li oda" -questo sembra essere il motto dell'Esecutivo.

Per carità, emetto un facile pronostico: alle prossime europee il cavaliere prenderà una mazzolata di proporzioni bibliche, sbranato dai suoi stessi alleati mentre il voto in generale si sposterà a sinistra, ma non è quello il punto.
Il punto è che siamo al livello di Medioevo, quando i guaritori arrivavano nei paesi con liquidi colorati dai poteri meravigliosi e la folla vi si accalcava intorno speranzosa. Al crollo delle speranze, il farabutto viene allontanato, ma dopo qualche tempo le vittime sono pronte a credere al prossimo taumaturgo.

Allora, perché tutto ciò? Perché mi affanno?

Potrei estendere ancora il discorso, ma della situazione irachena, perfetto simbolo di quella globale, non mi va neanche di parlare.
Di sangue ne scorre a fiumi, causa gli statunitensi o i fanatici che essi armarono (per la tragica guerra contro l'Iran), per poi perderne il controllo... e ora li chiamano "terroristi". In ogni caso, una guerra tra due schieramenti criminali pagata dai civili.
Qualcuno crede ancora che Saddam fosse il vero problema... ahimé, non si può pretendere troppo dalla nostra schifosa specie. Tutte le persone informate ad un livello minimo sapevano che Saddam era alle prese con una crisi interna di gravissime proporzioni, causata dal lungo embargo, e che chiunque gli fosse succeduto avrebbe dovuto venire a patti con gli USA. Sì, è vero, la famiglia Bush voleva colpirlo a tutti i costi, ma dubito che sia tutto lì. La verità era che bisognava dare una dimostrazione di forza ovunque ne capitasse l'occasione, e con Saddam bisognava farlo prima che ci pensasse la natura.

Ma eccosi, dunque: l'odio degli arabi per gli USA trascina con sé quello per tutti gli occidentali; i signori d'oltreoceano fronteggiano nuovamente la loro imbecillità e arroganza in un paese dove si aspettavano di essere accolti come liberatori, nel quale, invece, la popolazione ricorda ancora i tempi che precedettero l'embargo. Si moriva meno che oggi e almeno si poteva lavorare e mangiare. Potevamo starcene fuori da tutto ciò, non essere complici di quelli che mettono in piedi i dittatori con un prezzo altissimo e che poi, con un prezzo altrettanto alto, li buttano giù dal piedistallo... ma no. Dovevamo essere della partita. Dovevamo far crescere l'odio degli arabi nei confronti di tutti.
La fine della storia, tra molto tempo: dopo una dura repressione, gli Stati Uniti inonderanno di dollari nuovi governi fantoccio disposti a cedere le risorse del paese alle multinazionali, per poi trovarsi con un altro nemico che non ha dimenticato e che agisce nell'ombra, qualcuno che ancora crede che chi possiede qualcosa non debba per forza spartirne i guadagni con abitanti di una nazione lontana ed aliena.
Una lotta cattiva e spietata contro il bisogno l'indipendenza dei popoli che darà frutti più violenti appena verranno meno i fondi per alimentare sufficiente presenza militare.
Saddam c'entra poco, come c'entrava poco prima.

Non mi va di elencare le orribili e infantili cose che escono dalle bocche degli assassini e dei loro complici, mi basti ricordare che si sentono di nuovo luoghi comuni che credevo sepolti nel passato. Credevo di vivere in un mondo di persone adulte, non di politici capaci di dire che "dobbiamo restare per rispetto a Quattrocchi che è morto da eroe" o che "chi non è con l'America è con i terroristi".
Ebbene, posto che il fatto di restare o meno sia ormai dibattibile e probabilmente non esiste più una "soluzione migliore", come esisteva prima di fare la guerra, e che una volta che la frittata è fatta nessuno sa bene come ricomporre le uova, rimane ancora chi si appella a considerazioni del genere, come dire che essendo morto qualcuno è giusto proseguire per una certa strada, sbagliata o meno, sanguinaria o meno. Semplificando ancora: l'onore sopra a tutto: sopra la pace, sopra la giustizia, perfino sopra "l'ordine", altro tema caro a certa gente.
E' la razza umana, no?! D'altro canto, dopo tutto quello che si è visto, dopo le torture, dopo le violenze, dopo il fallimento palese di una certa politica, dopo la vergogna evidente anche di alleati fedeli come gli inglesi, negli Stati Uniti ancora oltre il 40% della popolazione approva il suo uomo. Un presidente debole di suo, infarcito di ideali di violenza e militarismo che si è pure fatto infinocchiare dalla CIA e dai suoi ministri e ora deve correre ai ripari colpendo a destra e a manca con inchieste del tutto inutili.
Inutili, sì, perché i suoi uomini "migliori" sono figli di poche industrie delle armi (anche direttamente) e di un sistema che si preserva colpendo i singoli per risparmiare se stesso. Rumsfeld e Cheney dicevano cose già prima di essere eletti da far accapponare la pelle, eppure sono lì: al vertice nel democratico sistema statunitense che il nostro Presidente del Consiglio vuole copiare.
Difficile ad oggi dire, con il senno di poi, quanto l'attentato alle torri sia stato casuale.
Per tutto questo tempo ho creduto che nessuno se l'aspettasse, come pure nessuna delle mie "fonti" preferite ha mai puntato nella direzione della connivenza.
Tuttavia, di fatti che collimano ce ne sono davvero troppi: un entourage presidenziale noto per la sua volontà di "prevenire, con qualsiasi mezzo, l'ascesa di qualsiasi forza economica che potesse contrastare la supremazia statunitense" (questo lo trovate sui vecchi siti di qualche amato ministro di Bush), i rapporti abbastanza preoccupanti della CIA già prima dell'avvenimento, il potere nelle mani di uno il cui padre l'aveva giurata a Saddam e che aveva bisogno di qualsiasi scusa possibile per colpire, l'evidente disallineamento di molti sceicchi dalla politica USA -un tempo loro miglior sudditi, la presenza di un ex CEO della Lockheed tra la dirigenza presidenziale... A volte ho come l'impressione che in parecchi si aspettassero qualcosa, speravano che qualcosa accadesse per poter dare il via al massacro, ma nessuno pensava ad un atto così violento. E finalmente lo posso dire: con il senno di poi, qualcuno è stato ben contento di poter usare la forza e non gliene importa un fico secco dei morti sulle torri. D'altro canto, che rispetto possono avere per la vita persone che ordinano (Rumsfeld) di agire con ogni mezzo (le torture) quando invocavano a gran voce di mettere un freno alle forze emergenti del resto del mondo prima che tutto questo iniziasse?

E cosa può esserci rimasto di pulito ai vertici di un esercito che ha condannato a un solo anno di detenzione -e in primo grado!- un militare colpevole di aver eseguito le torture, e che non ha richiesto nessuna punizione decente per chi ha ammazzato venti italiani (alleati!) giocando a Top Gun nei cieli delle Alpi, in una no-fly zone frequentata da turisti... quando le autorità locali avevano già protestato per via di quei voli troppo a rischio?

Ragazzi, cominciamo a crescere! Davvero qualcuno crede ancora alla favola dell'alto ufficiale buono che giunge in un paese straniero con la pace nel cuore?

La mia sensazione più forte è che ai vertici di quel potere così meschino e violento si stia cominciando a temere per le sorti della propria supremazia, chiaramente a disagio di fronte alla crescita dell'Europa, della Cina, dell'India e delle Tigri Asiatiche -e perché no, anche dell'Australia- tutte allo stesso tempo. Impossibile controllarle tutte, impossibile intervenire ovunque, impossibile negare che in certe aree del mondo siano inapplicabili quei mezzi che hanno, per esempio, contribuito a distruggere ogni speranza di sviluppo sano del Sud America. Così, si lavora febbrilmente per imbrigliare le energie degli "avversari" attraverso una complessa rete di restrizioni e imposizioni: prezzi differenziati da nazione a nazione per i medicinali, leggi anti-pirataggio sui contenuti multimediali, difesa strenua dei marchi, rafforzamento della presenza militare in tutte le aree del petrolio, lotta alle compagnie petrolifere non-allineate (già, ma questa è una storia che viene da lontano: qualcuno ricorda la "strana morte" di Mattei?), brevetti su ogni processo industriale possibile e immaginabile, brevetti sulle idee: ultima grande trovata nel mondo del software e che ha già stroncato negli stessi USA decine di piccole e medie aziende(!), brevetti su singoli geni di specie utilizzate da tempo immemore nei paesi di tutto il mondo (come il basilico genovese, se ben ricordo, e comunque moltissimi vegetali di comunissimo uso alimentare in India), leggi sul divieto di analizzare strumenti di crittagrafia e comunicazione e chi più ne ha più ne metta...

La mia nettissima impressione, insomma, è che il sistema americano non sia più in grado di assicurarsi il massimo benessere con il minimo sforzo (tanto sforzo sì, ma degli altri) come aveva fatto finora, anche perché le stesse multinazionali hanno spostato la produzione fuori dalla madre patria ben volentieri, e che le troppe variabili da conrollare rendano impossibile un recupero del vecchio status. Allora, si comincia a menare fendenti alla cieca. Il prezzo? Ancora regimi totalitari sotto l'ala protettrice della CIA, milioni di morti di AIDS ogni anno, impossibilità di commerciare prodotti da sempre esistiti negli USA per i paesi più deboli (colpita, ancora, soprattutto l'India), restrizioni alle libertà personale fino all'inverosimile, riduzione del prestito ai paesi più poveri, corsa unilaterale all'armamento, ripudio del trattato di Tokio (le risorse per ridurre l'inquinamento è meglio usarle per fabbricare bombe, a quanto pare) e così via... In questo vortice, viene spazzata via tra gli alleati quel poco di ortodossia che rimaneva: Blair che non si dimette, in un paese nel quale, nelle stesse condizioni, chiunque l'avrebbe fatto da un pezzo, l'Italia che calpesta i diritti sindacali che erano un suo vanto e che procede con disprezzo assoluto della Costituzione, Bush che mantiene la sua faccia di bronzo mentre uno dopo l'altro i suoi "collaboratori" vengono travolti da scandali (le manipolazioni dei documenti CIA, le torture, le armi che non c'erano, la mancata connessione tra Hussein e Al Qaeda...) e arriva a dire che hanno fatto un "lavoro eccellente".
Lo fanno parlare così i valori della destra militarista che continua a presenziare nei corridoi del potere: la fedeltà e l'orgoglio sopra alla giustizia, sopra alla vita, sopra alla libertà. Meglio diecimila morti innocenti che una macchia sull'onore del Presidente. Meglio milioni di bambini morti di AIDS che sgarrare con le multinazionali del farmaco.
Tutto questo, condito dalla classica falsità di chi si spaccia per difensore dei deboli e della democrazia. Mi preoccupano quelli che ci credono ancora, mi preoccupano quelli che pensano di avere qualcosa da insegnare ai governi del terzo mondo, mi preoccupano quelli si sentono più al sicuro.
Mi preoccupano anche quelli che, oltretutto, non vedono il palese dilettantismo dei loro capi.
Difficile dire se sia più pericoloso un inetto cattivo o uno buono.

Buona Pasqua?!

A presto!

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