Comunicato stampa
Testimonianza dei Sanitari del Genoa Social Forum



I sanitari del Pronto Intervento del Genoa Social Forum (GSF),
coordinato dal dottor Enrico Cordano, avevano deciso di rendere pubblico tutto
quello a cui hanno assistito direttamente mentre erano impegnati a
prestare i primi soccorsi ai manifestanti feriti durante le manifestazioni del
20 e 21 luglio. I gravissimi e ripetuti episodi di violenza ingiustificata
perņ sono stati tragicamente superati dall'attacco effettuato dalle
Forze dell'Ordine alla scuola Sandro Pertini nella notte tra il 21 e il
22 luglio a cui i sanitari del GSF hanno assistito quali impotenti testimoni.

Eravamo all'interno della scuola per preparare i comunicati stampa
da presentare durante la conferenza prevista per Domenica 22 luglio
alle ore 15. La situazione era perfettamente calma. E' arrivata una squadra
molto numerosa di poliziotti in assetto antisommossa a piedi, seguita
dalle camionette. Gli agenti hanno cominciato a picchiare selvaggiamente tutte
le persone che si trovavano in quel momento di fronte agli edifici
scolastici.
Eravamo alle finestre paralizzati dall'orrore. Gli agenti hanno
sfondato i cancelli dell'edificio e sono penetrati all'interno della scuola
dove erano stati accolti per la notte i manifestanti che non avevano trovato
altro ricovero. A quel punto non potevamo che sentire le urla fortissime
e le invocazioni che provenivano dall'interno, essendo bloccati
nell'edificio di fronte. Contemporaneamente gli agenti sono penetrati
anche nel nostro
edificio che ospita la sala medica, il centro consulenze legali e
l'ufficio stampa del GSF. Eravamo nella sala medica, ci hanno chiesto i
documenti e trattenuti all'interno della sala per circa un'ora. Quando hanno
lasciato
l'edificio restituendoci i documenti abbiamo constatato che avevano
distrutto tutti i computer dell'ufficio legale ed era stato
trattenuto e
portato via Giuseppe Scribani, coordinatore del Pronto Intervento
Legale del GSF. Nel frattempo cominciavano ad affluire le ambulanze
chiamate per soccorrere i feriti. L'afflusso delle ambulanze e' proseguito
per ore.
Tutti gli occupanti dell'edificio adibito all'accoglienza, sono
stati portati in ospedale o trattenuti dalle Forze dell'Ordine, non e'
stato possibile avvicinare nessuna delle vittime. Nessuno, parlamentari,
avvocati e sanitari, che nel frattempo erano accorsi, ha potuto intervenire.
Quando le Forze dell'Ordine si sono allontanate siamo entrati
nell'edificio ormai deserto, ci si e' presentata una scena agghiacciante.
L'ingresso e le sale superiori erano completamente distrutte, il pavimento e i muri
coperti di sangue. Ci aggiravamo per l'edificio in uno stato di costernazione
scivolando nelle pozze di sangue fresco.

Per dovere di cronaca aggiungiamo qui di seguito il comunicato
stampa che stavamo preparando immediatamente prima dell'intervento delle
Forze dell'Ordine.

"In Corso Italia alle 15.30 del 21 luglio i poliziotti hanno preso
a manganellate il furgone del GSF assegnato al Servizio Sanitario,
mentre questo era bloccato da una carica delle Forze dell'Ordine,
frantumando il vetro dei finestrini laterali. In quel momento il furgone
era pieno di feriti e di pacifici manifestanti che vi avevano cercato rifugio,
impauriti dalla violenza della carica. Il medico, cui era affidato
l'automezzo, e' stato ostacolato e messo nelle condizioni di non operare i soccorsi
necessari alle persone colpite dai poliziotti. Come ultime
intimidazione, la polizia, dopo aver richiesto e ottenuto gli attestati della
professione, ha trattenuto questi documenti."

"All'incrocio tra via Zara e via Rosselli nel pomeriggio del 21
luglio due ambulanze del 118 sono state fermate da un posto di blocco. Una
delle due trasportava un dimostrante ferito, steso sulla barella. Un
poliziotto, usando il casco, colpiva ripetutamente le gambe del dimostrante
inerme. I sanitari del GSF si sono avvicinati supplicando il poliziotto di
smettere, ma e' stato ordinato loro di allontanarsi."

"In corso Gastaldi venerdi 20 luglio la Polizia di Stato carica
all'altezza del ponte di Terralba. Noi sanitari ci rifugiamo all'ingresso
del parcheggio della Croce Rossa dove i militi erano pronti
all'emergenza.
Alcuni agenti tentano di entrare nella sede della Croce Rossa
all'inseguimento di manifestanti. La carica colpisce
indiscriminatamente tutti i presenti. Al termine siamo usciti prontamente
e ci si e' presentata
l'immagine di Corso Gastaldi con decine di feriti a terra, tra cui
un clochard, che probabilmente si trovava li' per caso e non era in
grado di scappare. Tra i feriti anche un ragazzo con telecamera, fermo con
le mani in alto mentre un poliziotto lo picchiava con il manganello,
facendo con la mano libera il segno di vittoria."

"In via Filippo Corridoni, all'altezza della Casa dello Studente,
abbiamo soccorso tre ragazze, la prima e' stata spinta giu' da un muro da
un poliziotto. Nella caduta si e' procurata una frattura tripla
scomposta alla gamba sinistra. Benche' fosse a terra dolorante e
immobile e' stata ripetutamente picchiata col manganello da un agente.
E' stata poi ricoverata all'Ospedale San Martino e operata. Le altre
due ragazze che la
accompagnavano erano sotto shock e sono state colpite ripetutamente
con i manganelli: una aveva un dente rotto e un ematoma al labbro
superiore e alla fronte, l'altra diversi ematomi sul volto."

"Venerdi 20 luglio alle ore 16 circa in via Tolemaide due sanitari
si stavano avvicinando ad un manifestante steso a terra che veniva
ripetutamente colpito col manganello da un agente. Malgrado si
dichiarassero sanitari del GSF, come evidenziava la loro divisa,
furono
anch'essi colpiti sulle spalle e sul collo da manganelli delle
polizia."

Avremmo potuto aggiungere numerosi altri episodi di violenza
ingiustificata avvenuti nei confronti dei manifestanti, ma oggi
crediamo che la gravita' del blitz poliziesco avvenuto ieri notte,
che mette seriamente in discussione lo stato di diritto e ci
trasporta in un clima di paura e di illegalita', superi ogni altra
considerazione.

Genova, 22 luglio 2001




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